Roma, 1 mar. (Labitalia) - "Fare del primo marzo la giornata nazionale delle libere professioni". E' questa l'idea lanciata dal foro di Bari dal presidente della Cassa forense, Alberto Bagnoli, durante il suo intervento al 'Professional Day'. "Per la sua importanza e il riscontro che ha avuto -ha spiegato Bagnoli- questa giornata non può rimanere un episodio isolato ma deve diventare un appuntamento annuale di confronto sulla nostra identità. Siamo qui per difendere il valore sociale delle libere professioni -ha continuato il presidente dell'ente previdenziale degli avvocati- perché solo così possiamo difendere i diritti dei cittadini". "La battaglia delle Casse previdenziali -ha aggiunto Nunzio Luciano, vicepresidente della Cassa forense, intervenendo alla giornata dei professionisti da Campobasso- private ha valide motivazioni. C'è una norma del decreto 'Salva Italia' che minaccia l'autonomia degli enti previdenziali privati che, avendo un autonomo patrimonio e non percependo alcun contributo dallo Stato, non hanno nulla a che fare con la spesa pubblica". "Adottare le misure prescritte nella norma per arrivare a un equilibrio di bilancio a 50 anni senza considerare, contrariamente a quanto avviene in tutta Europa, i patrimoni -ha spiegato il vicepresidente di Cassa forense- significherebbe per noi raddoppiare la contribuzione, finendo per aggravare ulteriormente la fase recessiva dei professionisti".
"Non ci dicano che è una misura per i giovani quando non farà altro che tagliarli fuori dal mercato del lavoro -ha concluso Luciano- e siamo amareggiati dall'atteggiamento della Fornero, che ai nostri segnali di confronto oppone un secco rifiuto. Gli enti previdenziali privati non sono sfavorevoli a misure e strumenti che servano ad assicurare un maggiore equilibrio finanziario, ma questi provvedimenti hanno ben altri obiettivi: appropriarsi del patrimonio delle casse per scaricare i costi sulla fiscalità generale. Non lo permetteremo".