Roma, 29 feb. (Labitalia) - La Provincia di Roma ha condotto un'indagine sulla dispersione scolastica che sarà presentata a fine marzo. Si tratta, infatti, di un tema su cui l'amministrazione Zingaretti ha lavorato in questi anni in totale sinergia con i dirigenti e con il personale scolastico degli istituti superiori di competenza.
L'assessore provinciale alla Scuola, Paola Rita Stella, ha ricordato che "il ministero della Pubblica Istruzione ha lanciato l'ennesimo allarme su un argomento che preoccupa moltissimo e che in Italia è stato acuito anche dalla crisi economica". "Sin dall'inizio, la Provincia di Roma -ha precisato- ha lavorato per contrastare questo fenomeno, percorrendo tutte le strade praticabili". "Prima di tutto -ha aggiunto Stella- è stato promosso per due anni consecutivi 'Gli ultimi per primi', progetto pilota che nel primo anno di sperimentazione è stato realizzato su un campione di 12 istituti caratterizzati da vari indirizzi per un totale di oltre 1.000 ragazzi coinvolti, con l'obiettivo specifico di delineare strumenti e procedure da applicare in maniera sistematica prioritariamente nelle classi del biennio delle scuole secondarie di secondo grado, dove il tasso di dispersione può toccare cifre elevate. Nel secondo anno il progetto è stato condotto su 26 scuole, con un campione di 2.500 ragazzi". Stella ha precisato, poi, che non sono state tralasciate, in merito, iniziative volte all'orientamento, "perché il problema della dispersione scolastica è strettamente legato all'orientamento". "I dati che abbiamo raccolto -ha spiegato- dimostrano infatti che c'è molta incertezza negli studenti che passano dalle scuole medie alle superiori, vista anche la percentuale piuttosto alta di coloro che cambiano orientamento dopo il primo anno". "Il lavoro che stiamo facendo ci ha offerto spunti piuttosto positivi: a Roma e in provincia, infatti, abbiamo verificato che nelle scuole che hanno lavorato assiduamente e con continuità al progetto pilota, il tasso della dispersione scolastica è sceso sotto il 10%, quindi sotto la media europea. Non solo, una percentuale che l'Europa ha come obiettivo per il 2020".Interessanti i dati sulle fasce maggiormente colpite dal fenomeno della dispersione sociale. "I tassi di dispersione più elevati -ha detto Stella- continuano a essere riscontrati nell'istruzione professionale e tra la popolazione maschile. E' emerso, inoltre, che i giovani provenienti da famiglie che soffrono di più la crisi economica sono maggiormente vittime rispetto a coloro che provengono da famiglie mediamente agiate. Sulla difficoltà di studiare incide enormemente anche la condizione famigliare; i figli di separati o che hanno subito alcuni particolari traumi sono certamente più soggetti a rischio".