Burocrazia rallenta ricollocamento ex-Indesit a Brembate, protesta sindacati

L'azienda, trovate soluzioni per oltre 70% dei lavoratori coinvolti,

Politiche
AdnKronos
Milano, 28 feb. (Labitalia) - Un modello innovativo di ricollocamento dei lavoratori in uscita da un sito industriale di un'azienda in ristrutturazione, con l'utilizzo di politiche attive oltre che degli ammortizzatori sociali. Senza licenziamenti nè proteste eclatanti dei lavoratori. Ma che rischia di essere 'rallentato' da lungaggini burocratiche che, anche in tempi di crisi, non mancano. E' quanto succede allo stabilimento ex-Indesit di Brembate Sopra, in provincia di Bergamo, dove la burocrazia, come denunciano i sindacati, sta rallentando l'insediamento dell'Effegi Pallet, azienda che si occupa di recupero e produzione di imballaggi per conto di importanti multinazionali, e che ha accettato di occuparsi della reindustrializzazione dell'area. Reindustrializzazione che è al centro dell'accordo sottoscritto tra sindacati, azienda, ministeri del Lavoro e dello Sviluppo economico, più di un anno fa, per il ricollocamento di 416 lavoratori del sito. Per la gestione dell'impatto della ristrutturazione, Indesit, infatti, si è focalizzata su politiche attive del lavoro, mirate a favorire il reimpiego dei lavoratori in uscita presso altre aziende del territorio. In pratica, l'azienda aiuta il lavoratore a ricollocarsi e a gestire il cambiamento, al di là dell'utilizzo dei tradizionali ammortizzatori sociali. Un modello che ha ricevuto anche il dell'Organizzazione internazionale del lavoro. E per le imprese del territorio che si sono rese disponibili ad assumere con contratto a tempo indeterminato i lavoratori, la Indesit ha messo a disposizione una dote, un incentivo che, sommato ai tradizionali sgravi all'assunzione dalle liste di mobilità, consente alle imprese di avere in pratica il lavoratore a costo zero per un anno e mezzo. A questo e oltre ai tradizionali ammortizzatori sociali Indesit ha aggiunto un incentivo all'esodo per i lavoratori che preferiscono ricollocarsi autonomamente. "Il nostro modello basato su politiche attive del lavoro -spiega a LABITALIA il direttore risorse umane di Indesit Company, Gianluca Grondona- ci ha permesso in un solo anno dalla firma dell'accordo di trovare soluzioni per oltre il 70% dei lavoratori coinvolti e di trovare un imprenditore serio in grado di reindustrializzare l'area. Questo risultato è stato possibile perché tutti hanno fatto la loro parte. Sono convinto che sarà così fino alla fine e che anche le ultime difficoltà saranno superate". Un traguardo che anche il sindacato vuole assolutamente tagliare, tanto che ha chiesto e ottenuto per il prossimo 2 marzo un incontro all'assessore regionale al Lavoro, Gianni Rossoni. "La Regione Lombardia -spiega a LABITALIA Gigi Petteni, segretario regionale della Cisl Lombardia- ha un ruolo importante in cabina di regia in questo accordo innovativo che prevede appunto lo sforzo nella ricollocazione di tutti lavoratori che erano presenti nello stabilimento Indesit di Brembate Sopra. Dei 416 lavoratori presenti al momento dell'accordo nel sito industriale ne restano da ricollocare 122. Noi vogliamo che siano superati tutti gli ostacoli burocratici, e che siano ricollocati tutti i lavoratori". Secondo Petteni, "questo tipo di accordo deve diventare il modello di riferimento in tutti quei casi in cui un'azienda chiude o ristruttura: Regione e appunto azienda devono lavorare per permettere la ricollocazione di tutti lavoratori precedentemente occupati". "Vanno create -continua il leader della Cisl Lombardia- tutte le migliori condizioni affinchè l'azienda o le aziende che vogliono inserirsi nel sito possano assorbire l'occupazione e crearne di nuova. In particolare, se un imprenditore arriva in un sito ed è disposto a investire per assorbire l'occupazione prevista, si devono rimuovere gli ostacoli che impediscono o rallentano l'attività dell'imprenditore stesso". Per il sito di Brembate Sopra, appunto, vanno rimossi quegli ostacoli che impediscono "all'azienda che si è insediata nell'area, l'Effegi Pallet -spiega Petteni- che ha assunto 8 lavoratori, di assorbire le altre unità previste dal contratto di insediamento nel sito". Per questi motivi, secondo Petteni, l'incontro del 2 marzo in Regione Lombardia è fondamentale: "Capisco l'esigenza di piani regolatori e di permessi per costruire, ma si deve fare di tutto per agevolare gli investimenti, e in questo è centrale il ruolo della Regione. Noi vogliamo che siano ricollocati tutti i lavoratori dello stabilimento Indesit di Brembate sopra, così come previsto dall'accordo, che, ripeto, deve essere anche un modello per il futuro".

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