Milano, 28 feb. (Adnkronos Salute) - In Italia la corsa del diabete accelera e si sposta verso Sud, 'complici' il progressivo abbandono della dieta mediterranea e l'adozione di stili di vita a rischio, con aumento di sovrappeso e obesità. Dal 2002 al 2010, secondo i dati Istat, i connazionali colpiti dalla 'malattia del sangue dolce' sono passati da 2 milioni e 250 mila a 3 milioni: una crescita pari a un terzo (+33%). La prevalenza della patologia è salita dal 3,9% al 4,9%, ma si arriva al 6% circa considerando che ai pazienti già diagnosticati va aggiunto un altro milione di malati che ancora non sanno di esserlo. Nello stesso periodo, è cambiata anche la geografia nazionale del diabete: se nel 2002 ne soffriva il 4,2% dei residenti al Sud, nel 2010 la percentuale è salita a 5,8%. Un incremento significativamente maggiore rispetto a quello registrato al Centro (dal 4,1% a 4,8%) e al Nord (da 3,6% a 4,4%). Questa la 'fotografia' scattata oggi a Milano, durante la presentazione della prima campagna di comunicazione sociale dell'associazione Diabete Italia, all'insegna dello slogan 'Chi ha il diabete non corre da solo'. Lo 'slittamento' del diabete verso la parte passa dello Stivale - sottolineano gli esperti - è confermato anche dalla classifica delle regioni con il maggior numero di malati: la Campania, ad esempio, nel 2002 risultava al 13esimo posto, mentre nel 2010 è entrata nella 'top ten' delle regioni con numeri superiori alla media nazionale, con una crescita della malattia di 1,7 punti percentuali nella popolazione residente. Nell'ultimo decennio sono aumentati anche i dati di Molise (+3,4 punti percentuali), Basilicata (+2,9 punti), Calabria (+2), Puglia (+1,2) e Sicilia (+0,9). "Questi dati - commenta Umberto Valentini, presidente di Diabete Italia - dimostrano quanto il diabete stia diventando sempre più una malattia sociale, che coinvolge non solo chi ne è direttamente interessato, ma anche le famiglie, le istituzioni, la scienza. E' per questo che Diabete Italia, in sintonia con l'International Diabetes Federation (Idf) e il ministero della Salute, promuove una campagna di comunicazione che nel corso del 2012 si propone di sensibilizzare le istituzioni e l'opinione pubblica sull'importanza sociale della malattia. Ma soprattutto di comunicare che la persona con diabete oggi può aspirare a vivere una vita attiva, che tende alla normalità". "La prima iniziativa della campagna di comunicazione sociale di Diabete Italia - ricorda Laura Cingoli, membro del Comitato di coordinamento dell'associazione - è stata la realizzazione dello spot 'Chi ha il diabete non corre da solo', in pianificazione da gennaio con spazi gratuiti concessi dagli editori su radio, televisioni, tv degli aeroporti e metropolitane, sale cinematografiche e, in forma di annuncio, sulla carta stampata di tutta Italia. L'obiettivo è rafforzare il concetto che il diabete richiede una gestione corale. La persona con diabete non è sola, sia perché condivide una condizione comune, sia perché è seguita da una rete assistenziale capillare che comprende numerosi specialisti. E grazie a questa collaborazione può avere una vita realmente attiva". Il malato di diabete, precisa Matteo Bonomo, componente del Gruppo comunicazione sociale di Diabete Italia, "al contrario di quello che pensano molti non è un soggetto emarginato o discriminato, ma è protagonista di un percorso, certamente impegnativo, che se affrontato con determinazione e con il sostegno della comunità, conduce a una vita del tutto normale: le persone con diabete possono fare sport, anche quelli che una volta erano considerati 'estremi', e hanno una vita sociale intensa e ricca. La campagna, rivolta sia alle persone con diabete sia a coloro che non ne sono affetti, vuole contribuire a far cambiare l'immagine distorta che taluni hanno della malattia"."Oltre allo spot - aggiunge Patrizia Pappini Oldrati, del Gruppo comunicazione sociale di Diabete Italia - la campagna si articola in altre iniziative quali la distribuzione di materiali informativi a cura delle associazioni di volontariato, nelle strutture diabetologiche, negli ospedali; un'attività di sensibilizzazione dei media in modo da raggiungere capillarmente la popolazione, sana e con diabete; l'attivazione di un'apposita sezione sul sito di Diabete Italia (www.diabeteitalia.it). I prossimi progetti per quest'anno saranno, in previsione della Giornata mondiale del diabete (14 novembre) dedicata alla prevenzione della malattia, incontri pubblici e partecipazione a convegni nazionali e internazionali per diffondere i messaggi di Diabete Italia". La campagna vuole esprimere il valore fondante di Diabete Italia: "Aggregare le diverse competenze del mondo del diabete - medici, operatori sanitari professionisti, associazioni di persone con diabete - al fine di promuovere un cambiamento culturale nella sensibilità generale verso la malattia e nell'assistenza alla persona che ne è affetta", evidenzia l'associazione. Nata nel 2002 da un'idea delle società scientifiche di diabetologia italiane (Associazione medici diabetologi-Amd e Società italiana di diabetologia-Sid), Diabete Italia rappresenta oggi anche le società scientifiche della diabetologia pediatrica, della medicina generale, gli operatori sanitari e più di 120 associazioni delle persone con diabete presenti nelle diverse realtà regionali. "La nostra associazione è diventata una 'piazza virtuale', di incontro e rappresentanza verso le istituzioni e l'opinione pubblica", dice Valentini. "Lo scorso anno, in occasione della Giornata mondiale del diabete - ricorda - abbiamo organizzato la prima Conferenza nazionale sul diabete: un incontro al vertice nel corso del quale Diabete Italia si è confrontato con rappresentanti del Governo, delle Agenzie governative e delle Regioni, per fare il punto sulle esigenze delle persone con diabete e sull'evoluzione dell'assistenza nel nostro Paese. Da questa sorta di Stati generali è scaturito il 'Documento per l'assistenza alla persona con diabete', che propone ai decisori istituzionali di realizzare un Piano nazionale sul diabete, per un'assistenza integrata in una logica di rete. Il Documento è stato quindi presentato in audizione parlamentare alla XII Commissione Igiene e sanità del Senato e rappresenta un concreto passo avanti nella lotta al diabete in Italia".