Roma, 12 dic. (Adnkronos) - Quello approvato in Cdm "è un premierato all'italiana per distinguerlo da quello anglosassone dove il Parlamento è sovrano e può scalzare il premier. L'elezione diretta del presidente del Consiglio ha degli obiettivi che possono essere condivisi: dare stabilità, rafforzare governi ed evitare cambi casacca. Ma c'è da chiedersi se lo strumento sia il più idoneo o se ce ne siano di altri meno intrusivi" rispetto alla Costituzione e "se i costi costituzionali siano più dei benefici". Così Cesare Mirabelli, ex-presidente della Consulta, al seminario sulla riforme alla Camera. "Quale è il costo che a me pare maggiore: un qualche sconvolgimento nell'assetto istituzionale nel rapporto con gli altri organi che compaginano il funzionamento del sistema. Mantiene i poteri del presidente della Repubblica? Forse nominalisticamente ma sostanzialmente li svuota. Sia per la nomina del governo, sia per la possibilità di sciogliere il Parlamento, sia per quanto riguarda la nomina dei ministri riducendo la sua posizione a un atto puramente formale". Inoltre, osserva Mirabelli, "si altera il rapporto tra Parlamento e governo nel senso che non più il Parlamento ad esprimere il governo ma il governo che detta l'indirizzo politico al Parlamento".