Sanità: infermiere aggredito, sconforto ma bisogna andare avanti

cronaca
AdnKronos
Palermo, 16 apr. (AdnKronos) - "Bisogna andare avanti. Il lavoro è questo, dobbiamo accettarlo. Ho avuto un momento di sconforto, ma poi quello che è successo si dimentica e si supera". A parlare è Angelo Rocca, l'infermiere di 50 anni aggredito nei giorni scorsi a Palermo da una guardia giurata per difendere la dottoressa che aveva preso in cura la figlia dell'uomo. Oggi davanti al pronto soccorso dell'ospedale Civico di Palermo, teatro degli ultimi episodi di violenza ai danni di operatori sanitari, si è svolto un sit-in di solidarietà organizzato dalla Cgil e dalla Fp Cgil di Palermo. "Queste scene si ripetono quotidianamente nei pronto soccorso - ha aggiunto Rocca - con i pazienti che attendono per ore e i parenti che vanno in escandescenza". "C'è stato un tentativo di aggressione prima di alcuni operatori sanitari e poi un secondo tentativo da parte di altri parenti che hanno cercato di aggredire una dottoressa. Io l'ho difesa e ci siamo dovuti rinchiudere in un luogo sicuro" racconta, spiegando che quello che serve è "un sistema di medici di base efficiente". "Spesso arrivano al pronto soccorso tanti codici verdi di competenza del medico curante e questo ingolfa la nostra attività" ha aggiunto. Ma per Cgil e Fp occorre anche riorganizzare il servizio di sicurezza in tutti gli ospedali cittadini. "Al pronto soccorso del Civico - dicono il segretario generale della Funzione pubblica, Giovanni Cammuca, e il segretario generale Cgil Palermo, Enzo Campo - ci sono solo due vigilantes per un'utenza di 300 accessi al giorno. Occorre ripristinare i posti di polizia nei pronto soccorso e serve un nuovo piano per l'occupazione per tutto il pubblico impiego, non solo per il personale della sanità".

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