Roma, 5 mar. (Adnkronos Salute) - La crisi fa bene alla linea, almeno a quella degli americani. Secondo uno studio che rimbalza sulla stampa anglosassone, infatti, il numero di persone che sono diventate pericolosamente sovrappeso negli Usa si è dimezzato in tre anni, dopo l'esplosione della crisi economica del 2007. I risultati hanno sorpreso i ricercatori dell'Arizona State University, che si aspettavano un'espansione del girovita legato al moltiplicarsi delle difficoltà economiche. Precedenti studi infatti avevano scoperto che le persone con meno denaro tendono a comprare cibi meno costosi e più ricchi di calorie, finendo per ingrassare. Al contrario, la ricerca condotta esaminando i dati di 350 mila adulti americani attesta che il fatto di avere meno denaro ha ridotto il numero di persone che ingrassano.Nella ricerca, a ogni partecipante è stato chiesto peso e altezza. I ricercatori hanno potuto calcolare così l'indice di massa corporea (Bmi) e dividere le persone in normopeso, sovrappeso e obese. In tutti i gruppi considerati "l'aumento annuale del Bmi è rallentato in modo sostanziale durante la recessione", spiegano gli studiosi sul 'Daily Mail' online. I tassi di obesità negli Usa sono aumentati regolarmente per 20 anni. Ora sembra che la crisi abbia provocato una frenata nell'epidemia dei chili di troppo.