Roma, 5 mar. - (Adnkronos) - Si è svolta oggi la presentazione del 'Progetto strategico della Provincia di Roma e i nuovi indicatori di benessere', un dibattito scientifico legato all'individuazione di nuovi indicatori di benessere complementari al Pil, valutato ormai insufficiente a misurare la condizione economica delle persone e il progresso della società. Promotori dell'iniziativa insieme alla Provincia di Roma, anche la sua azienda in 'house' Provinciattiva e la 'Campagna sbilanciamoci!'. Uno studio teso a monitorare le qualità dello sviluppo nella Capitale metropolitana che si propone come percorso per uscire dalla crisi economica e climatica e che "lega la parola benessere non solo all'aspetto economico - come spiega il presidente della Provincia Nicola Zingaretti - ma anche a come si vive nei quartieri e nei Comuni e ci aiuta a capire di cosa hanno bisogno i territori". "In questo modo noi tentiamo di orientare le nostre scelte - prosegue Zingaretti - legandole ai bisogni delle persone. Se non si fa questo, le scelte sono orientate dagli interessi di pochi, dei potenti e dei soliti noti, e ciò non va bene, soprattutto in un momento di crisi. I confini geografici tra Roma e i Comuni limitrofi ci sono, ma in realtà nella vita non esistono più: lo abbiamo visto con i problemi della neve, con le vie consolari piene di auto. Io lo dico da quattro anni: per risolvere anche i problemi di Roma - conclude - c'è un grande bisogno di governo dell'area vasta. Anche su questo serve una rivoluzione culturale: se vogliamo crescere dobbiamo pensare ad una dimensione metropolitana". I territori della provincia di Roma sono stati analizzati in riferimento a sei aspetti: qualità ambientale e inquinamento; organizzazione delle funzioni e della mobilità; presenza di strumenti di produzione e fruizione di cultura e innovazione; condizioni economiche; sistema produttivo e lavoro; condizioni sociali e accesso ai servizi fondamentali; integrazione e partecipazione alle reti socio-politiche. I risultati dello studio hanno messo in evidenza la mancanza di una cultura comunitaria e di un governo unitario, causa di un condizionamento negativo della realtà e delle sue prospettive economiche-sociali locali. Per quanto riguarda la città di Roma, è emerso che il sistema ambientale, letto attraverso l'uso del suolo e la produzione di rifiuti e inquinamento, ha uno standard qualitativo inadeguato e peggiore di quello rilevato in tutto il resto della provincia, con l'unica eccezione di Velletri. Si contano infatti nella capitale il 59,7% degli abusi edilizi della provincia e sono ancora in circolazione oltre 575.000 veicoli tra i più inquinanti: Euro 0 e Euro1. Il dato più evidente però, riguarda gli aspetti sociali: vi è infatti una forte concentrazione del reddito con un preoccupante tasso di invecchiamento della popolazione e la difficoltà di offrire occasioni di lavoro ai più giovani. Nonostante si riscontri il 75% del sistema produttivo metropolitano, in città solo il 15% dei nuovi posti di lavoro creati sono destinati a giovani tra 15 e 24 anni.