Roma, 5 mar. (Labitalia) - "Va premesso che la nostra non è una posizione regolamentata e, quindi, non è una professione sanitaria". Così, Eduardo Rossi, presidente del Registro degli osteopati d'Italia (Roi), commenta con LABITALIA la situazione degli osteopati, professionisti riuniti intorno a una delle oltre 200 associazioni senza un ordine o un albo, ma che mira a un riconoscimento della professione. Un mestiere sconosciuto ai più, quello dell'osteopata, ma che richiede alta formazione specifica e aggiornamento continuo. Rossi chiarisce il ruolo dell'osteopata: "La nostra professione -spiega- consiste nel riequilibrare alcuni disturbi che possono sorgere a livello posturale o a livello di restrizione di mobilità dei vari segmenti ossei o tessutali, poterli riallineare o recuperare attraverso stimolazioni, manipolazioni, pressioni. Attraverso dei test -precisa- cerchiamo di capire qual è la zona interessata per poi riequilibrarla; o, per meglio dire, facciamo sì che sia l'organismo stesso -sottolinea- a trovare il proprio equilibrio una volta liberato dalle disfunzioni che abbiamo individuato".Per poter accedere alla professione, è fondamentale una formazione specifica, come afferma lo stesso Rossi: "Ci sono 2 tipologie di formazione: una a tempo parziale, di accesso per i laureati in medicina, chirurgia, scienze motorie e fisioterapia, con un corso di studi che va dalle 1.800 alle 2.500 ore. La seconda tipologia, detta a tempo pieno, consente l'accesso a persone in possesso di un diploma di maturità superiore, cui vanno aggiunti 5 anni di formazione, per un totale, circa, di 5.000 ore". Il ruolo dell'associazione degli osteopati garantisce "la formazione di base, gli ingressi, la professionalità, grazie anche -aggiunge Rossi- a corsi di aggiornamento e alla parte deontologica". Garanzie che si riflettono nel "controllo per favorire l'utenza e per determinare quelle che sono le condizioni e i parametri della professione stessa". Dunque, "agisce anche sui processi formativi, seguendo, poi, quella che è -continua Rossi- la linea europea di Paesi dove l'osteopatia è già regolamentata, come la Francia, l'Inghilterra e altre nazioni". "Sono 1.500 -precisa Rossi- gli osteopati registrati all'associazione. Di questi possiamo garantire la formazione, compreso il numero di ore, e la scuola frequentata, fornendo un elenco per l'utenza che può, quindi, consultare le liste degli osteopati sul territorio attraverso il nostro sito web, 'roi.it'".