Roma, 2 mar. (Adnkronos Salute) - Lavoratori del Policlinico Gemelli di Roma in stato di agitazione dopo la disdetta dei contratti, formalizzata in una lettera dell'azienda datata 23 febbraio e resa nota in questi giorni. I rappresentati aziendali di Cgil, Uil e Faress hanno scritto oggi ai vertici della struttura per comunicare formalmente l'agitazione. E aprire la strada alle iniziative di protesta che saranno decise in seguito, dopo il prossimo confronto sul piano industriale, in calendario il 6 marzo. Le organizzazioni sindacali avevano già, in una precedente missiva, contestato nel "merito e nel metodo" la disdetta dei contratti. Un atto giustificato dalla grave situazione finanziaria dell'ospedale, legata alla vertenza tra l'università Cattolica, a cui fa capo il Policlinico, e la Regione Lazio, per il credito di circa 800 milioni di euro dovuti per prestazioni sanitarie fornite e mai rimborsate. Ma per i sindacati, nel merito, non si può giustificare l'intervento sui contratti quando è ancora aperto il tavolo di trattativa tra Regione-Governo e azienda. In pratica, dicono, non si può escludere che il Policlinico ottenga i fondi necessari, quindi è infondata la penalizzazione dei lavoratori. Per quanto riguarda invece il metodo, le sigle sindacali ritengono che non ci siano i tempi tecnici tra la scadenza del contratto e i 90 giorni(a decorrere dal 9 marzo) di preavviso previsti per legge.Il piano industriale presentato dall'azienda ai sindacati per far fronte, in tempi rapidi, agli urgenti problemi di bilancio del Policlinico - struttura che rappresenta il 10% dei letti del sistema sanitario regionale e che rischia di non poter garantire i servizi fino ad oggi offerti - è una bozza, lamentano i sindacati, sottolineando però che, come ha garantito l'azienda, non sono previsti licenziamenti. Ma si tratta di indicazioni a grandi linee. Maggiori dettagli potranno, probabilmente, emergere il 6 marzo, data in cui le organizzazioni dei lavoratori sono state convocate per il confronto sul documento. Le ipotesi circolate in questi giorni sui media - come la nascita di una Fondazione o un ente 'no profit' per la gestione dell'ospedale - non scaldano gli animi dei rappresentanti sindacali che aspettano "fatti e dati concreti, non certo parole riferite ai giornali" per esprimersi. Il 7 marzo, il giorno dopo l'incontro con l'azienda, è stata già indetta un'assemblea, aperta anche alla stampa, per valutare l'impatto del piano sui 5.500 lavoratori della struttura (compresi medici e dirigenti) e comunicare eventuali iniziative. Intanto la rappresentanza aziendale della Cgil ha già deciso la partecipazione alla manifestazione della Fiom, il 9 marzo a Roma, dove porterà uno striscione per ricordare in una piazza 'nazionale' la 'questione Policlinico Gemelli'.