Roma, 4 giu. (Adnkronos) - “La Presidente del Consiglio esca dalla campagna elettorale e dimostri di avere capacità di governo dei flussi migratori che non sono una questione di sicurezza ma di politica del lavoro". Così il segretario di +Europa, Riccardo Magi."Ce lo chiede il mondo delle imprese e ora anche Bankitalia: le richieste delle imprese italiane per ingressi di lavoratori stranieri sono infatti sistematicamente 5 o 6 volte il numero fissato dai decreti flussi, il fatto che solo una minoranza di coloro che dovrebbero entrare regolarmente in Italia per motivi di lavoro vedono poi trasformarsi la domanda in un contratto e in un permesso di soggiorno non ha a che fare con la criminalità organizzata ma con un sistema fallimentare che non è in grado di fare incontrare domanda e offerta di lavoro ma anzi ostacola questo incontro, impedendo ad esempio a chi è già nel nostro Paese in condizione di irregolarità di regolarizzare la propria posizione a determinate condizioni, ad esempio con l'assunzione da parte di un datore di lavoro". “Su questo fallimento si infiltra marginalmente la criminalità organizzata ma lo strabismo securitario del governo non consente alla Presidente del Consiglio di cogliere la realtà dei fatti. Come dimostrato dai dati resi noti pochi giorni fa dalla rete Ero Straniero, le percentuali drammaticamente basse di cittadini stranieri che fanno accedono alla procedura di ingresso nel Paese e che concludono un regolare contratto di soggiorno sono dovute alla rigidità della normativa. Se davvero Meloni vuole riformare la legge Bossi-Fini ci sono nostre proposte già pronte sul tavolo ma non pare io governo abbia davvero chiaro quale sia il dito e quale la luna”, conclude Magi.