Roma, 15 dic. (Adnkronos) - "L’ondata di destabilizzazione delle regole adottate dalla comunità internazionale, e che portò alla creazione delle Nazioni unite, è davanti a tutti noi. I pretesti sono i più diversi: con approccio inammissibile c’è chi giustifica gli attacchi come desiderio di costruire un nuovo ordine internazionale, più rispettoso di nuovi equilibri affacciatisi. Il mondo in questi decenni è cambiato ma l’esito dei conflitti non gli recherebbe mai un ordine più rispettoso e più giusto. Se si desiderano realizzare regole e istituzioni più rispondenti è certamente produttivo ed efficace procedere all’impresa quando si è in pace". Lo ha sottolineato il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, incontrando al Quirinale il Corpo diplomatico per gli auguri di fine anno. "È la pari dignità tra tutti i soggetti internazionali -ha insistito il Capo dello Stato- il principio su cui impostare i rapporti tra Stati. Con un cambio di paradigma, che sposti definitivamente l’accento dalla competizione alla cooperazione. Il modello non può essere quello di conferenze internazionali che si limitino, di volta in volta, a fotografare contingenti rapporti di forza. Dobbiamo essere consapevoli che il nostro pianeta, per sopravvivere, ha indispensabile necessità di un sistema multilaterale, capace di sviluppare ulteriormente forme di collaborazione e integrazione". "Non si tratta di una difesa pregiudiziale dell’attuale sistema multilaterale: le Organizzazioni Internazionali di cui oggi disponiamo non sono state disegnate per affrontare tutte le sfide che abbiamo davanti e, riflettendo gli equilibri usciti dalla Seconda guerra mondiale, spesso non sono state in grado di registrare le novità, perdendo efficacia. Dall’Organizzazione delle Nazioni unite, all’Organizzazione mondiale del commercio, dall’Organizzazione mondiale della sanità al regime sul controllo degli armamenti nucleari, queste e altre istituzioni hanno bisogno di essere aggiornate e rafforzate. Delle loro carenze -ha concluso Mattarella- tutti paghiamo un prezzo".