Massimo Montanari, 'indissolubile il legame tra festa e cibo'

cronaca
AdnKronos
Roma, 12 nov. (Adnkronos/Labitalia) - La storia dei rituali della festa del cibo. Questo l'argomento affrontato da Massimo Montanari, docente di Storia dell'alimentazione all'Università di Bologna, dove ha fondato il master Storia e cultura dell'alimentazione, intervenendo all'evento digitale LIDLGift4You, il Natale firmato Lidl Italia. "Il legame - spiega - tra festa e cibo è indissolubile, strutturalmente fondato sulla cultura e l'esperienza umana. Inoltre, il cibo è lo strumento della vita, nel senso che senza cibo non si vive. La tavola poi viene vista come immagine della socialità, della convivialità"."Anche la festa - continua - è legata alla vita nel senso che ricorre per segnare il passaggio della vita e per assicurare e propiziare la continuità di questa vita che ha un tempo ciclico. La festa poi si celebra con il cibo sia nei rituali di tipo religioso che profano". "Ovviamente - sottolinea Montanari - ogni festa deve avere il suo cibo che deve essere consumato nel momento giusto. Nella letteratura noi troviamo molto spesso indicazioni di cibi che sono legati a un certo periodo". "Mentalmente - ricorda Massimo Montanari - si è costruita una stagionalità del cibo, ad esempio il panettone si mangia a Natale e anche se scontato del 50% è difficile che venga consumato in altri periodi dell'anno. Questo significa che il legame che noi abbiamo con questi gesti rituali legati alle ricorrenze, nonostante tutto, è ancora forte. L'Italia ha un patrimonio diversificato di cucina a livello non solo di regione, ma anche di città legato alle feste appunto". Ma quali sono i caratteri di un cibo per la festa? "I caratteri - spiega - sono quelli di un cibo quotidiano che viene sublimato. Quello della festa è un cibo speciale, ma è anche un cibo che richiama il mangiare quotidiano. Ad esempio, il panettone vuol dire un grande pane a cui si aggiungono degli ingredienti speciali: zucchero, uvetta, candidi, burro".

Leggi anche