Palermo, 4 mar. (AdnKronos) - A distanza di quasi dieci anni dall'omicidio di Vincenzo Urso, giovane imprenditore di Altavilla Milicia (Palermo), i Carabinieri della Compagnia di Bagheria, hanno notificato un fermo di indiziato di delitto, emesso dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo, nei confronti di Luca Mantia, 32enne di Termini Imerese, accusato, in concorso con altri soggetti noti, di omicidio volontario premeditato, aggravato dall’uso delle armi e dal metodo mafioso. Mantia è ritenuto uno degli appartenenti al gruppo di fuoco che nella notte tra il 24 ed il 25 ottobre 2009 ad Altavilla Milicia assassinò, a colpi di pistola, sotto la propria abitazione, Vincenzo Urso."Il provvedimento è stato emesso a seguito delle risultanze investigative acquisite dal reparto, a riscontro delle dichiarazioni fornite dai neo collaborazioni di giustizia Francesco Lombardo e Andrea e Massimiliano Restivo, tutti coinvolti, a vario titolo, nel delitto - dicono i Carabinieri - La notte tra il 24 ed il 25 ottobre 2009 il gruppo di fuoco attese il rientro a casa del giovane imprenditore ed esplose nei confronti di Urso numerosi colpi di pistola, causandone il decesso". Nel gennaio del 2017 erano già stati tratti in arresto, in esecuzione di un’ordinanza di custodia ordinanza cautelare, emessa dal Tribunale di Palermo, su richiesta della locale Procura Dda Francesco ed Andrea Lombardo, ritenuti i mandanti del delitto.Le attività investigative svolte all’epoca dalla Compagnia Carabinieri di Bagheria, attraverso l’assunzione di numerose testimonianze, attività tecniche e riscontri a dichiarazioni di altri collaboratori di giustizia, già esponenti di spicco della mafia bagherese, consentirono di accertare come l’evento delittuoso fosse maturato nel contesto delle dinamiche interne alla famiglia mafiosa di Altavilla Milicia, retta in quel momento da Francesco Lombardo.