Roma, 17 apr. (AdnKronos) - Alla vigilia delle decisioni del Colle sui prossimi passi nel tentativo di formare un governo, nel Pd continua la dialettica tra ala 'dialogante' e il fronte renziano posizionato sulla linea del 'tocca a loro', inteso M5S e Lega, almeno fino al fallimento conclamato di dar vita ad un governo da parte dei 'vincitori' del 4 marzo. Oggi Maurizio Martina ha rilanciato tre proposte su povertà, famiglie e lavoro. Si parla di allargamento del reddito di inclusione e salario minimo garantito. Proposte non nuove e già contenute nel programma Pd ma non così lontane da alcuni cavalli di battaglia dei 5 Stelle. E i 5 Stelle, infatti, hanno subito rimarcato l'uscita di Martina. "Un'iniziativa utile", si legge nella dichiarazione dei due capigruppo pentastellati Giulia Grillo e Danilo Toninelli. Una piega che non sarebbe piaciuta affatto al fronte renziano. A quanto viene riferito, la mossa del segretario reggente non sarebbe stata concordata. "Assolutamente no", si dice tra i renziani. Ma, dopo un'iniziale perplessità ("per una fuga in avanti, fatta anche nei tempi sbagliati. Non era la giornata per farlo, alla vigilia dell'incarico...", si commenta) alla fine è prevalsa una linea 'soft'. Anche perchè comincerebbe a circolare anche tra i renziani un certo timore per un'eccessivo immobilismo che starebbe spingendo i dem verso l'irrilevanza.