Milano, 11 apr. (AdnKronos) - La pressione fiscale locale resta su livelli elevati anche per il 2017 e, anzi, cresce guardando all’intervallo 2012-2017. È quanto emerge dal sesto rapporto sulla fiscalità locale promosso da Assolombarda, che analizza la pressione fiscale esercitata dai comuni della Città Metropolitana di Milano e delle province di Monza e Brianza e Lodi. L’indagine, spiega Assolombarda, rileva e mette a confronto i valori delle imposte gravanti sugli immobili di impresa, Imu, Tasi, Tari, oneri di urbanizzazione, e l’addizionale Irpef per quanto riguarda le persone.Sebbene il 2017 registri una lievissima riduzione della pressione fiscale rispetto all’anno precedente, sia per i capannoni (-0,4) sia per gli uffici (-0,3%), negli ultimi 5 anni gli uffici hanno visto un incremento della pressione fiscale dell’8,7%, che li ha portati a pagare in media 619 euro in più. Ancora più consistente l’aumento per i capannoni industriali pari al 9,1% con un incremento di 3.346 euro.I Comuni con il livello di pressione fiscale più alto sono quelli di grandi dimensioni e più vicini a ai 3 capoluoghi. Infatti i primi cinque Comuni per carico fiscale complessivo sulle imprese (considerando Imu, Tasi e Tari su uffici e capannoni) sono: Milano, Sesto San Giovanni, Paullo, Rozzano e Cologno Monzese. Anche Monza e Lodi sono alti in graduatoria, rispettivamente all’ottava e all’11esima posizione. Si deve però tenere in considerazione che il dato è influenzato in maniera importante dal valore catastale degli immobili che in questi territori è particolarmente rilevante.