Roma, 3 ott. (AdnKronos) - "I dati dell'Istat sul secondo trimestre dell’anno fotografano lo sforzo positivo delle famiglie ad accentuare i consumi, probabile conseguenza della mutata percezione sulla situazione economica, a fronte però di un reddito reale stazionario". A sottolinearlo, in una nota, l’ufficio economico Confesercenti.I consumi, infatti, rileva Confesercenti, "sono aumentati nel suddetto trimestre di due decimali in più della crescita del potere d’acquisto delle famiglie, la spesa per consumi finali è salita del 2,6% (con i dati deflazionati siamo in linea con le previsioni contenute nel Def, all’incirca dell’1,4%), determinando di conseguenza una caduta della propensione al risparmio". Questo, dal punto di vista di Confesercenti, "potrebbe destare più di qualche preoccupazione: anche se nel breve periodo comporterebbe una variazione positiva dei consumi il rischio che si potrebbe presentare, nel caso di un consolidamento della ripresa, è che la crescita dei consumi non si stabilizzi, poiché le famiglie si orienterebbero ad irrobustire il risparmio precedentemente intaccato", sottolinea l'ufficio economico.