Milano, 16 mar. (AdnKronos) - Nel biennio 2017-18 è prevista un’accelerazione della crescita dei distretti industriali italiani, pari a +4,3% cumulato, trainata dai mercati esteri e sostenuta dalla domanda interna, con un maggior ruolo per i beni di investimento. In particolare, un contributo importante potrà venire dalla filiera metalmeccanica, sulla spinta dell’attesa ripartenza del ciclo edilizio e degli investimenti in macchinari, a loro volta supportati dalle misure di incentivazione previste nel Piano Industria 4.0. E' quanto mette in evidenza il Nono Rapporto Annuale dedicato a 'Economia e finanza dei distretti industriali', realizzato da Intesa Sanpaolo. "Penso che i distretti siano davvero l'espressione più autentica di una realtà industriale italiana che è in pieno movimento" commenta il capo economista di Intesa Gregorio De Felice, che pure non manca di evidenziare che "problemi non mancano, come drammatica carenza nella accelerazione degli investimenti. Ma il nostro sistema industriale rimane vivace anche se a macchia di leopardo". Intanto, però, "molte imprese estere stanno venendo in Italia e molte italiane stanno tornando in Italia", mentre si assiste alla "emersione di nuove imprese che possono diventare le grandissime imprese del futuro. Questi sono gli anni dell'industria 4.0 e ci sono buone chance di sfruttare quello che l'innovazione tecnologica implica". De Felice fa presente che "i distretti, rispetto al totale del manifatturiero, pesano un quinto del fatturato, una quarto delle esportazioni e contribuiscono per due terzi all'avanzo commerciale 69,2% cioè 62,6 miliardi di euro". Inoltre, la "filiera dei distretti è più domestica cioè importa meno. In termini di fatturato i distretti hanno recuperato completamente la crisi. Il fatturato è del 3,5% più alto rispetto a prima della crisi, mentre le imprese non distrettuali sono indietro".