Roma, 9 mar. (Labitalia) - "Concettualmente è ammissibile che un'ora di lavoro venga pagata in relazione all'attività: è una cosa che già accade adesso, perchè gli stipendi sono pagati a seconda del settore merceologico in cui il lavoratore opera. E già oggi il lavoro domestico, in casa, costa meno del lavoro in un'impresa". Per Giampiero Proia, avvocato e professore ordinario di diritto del lavoro all'Università di Roma Tre, lo strumento del 'doppio voucher' con costo di 15 euro per le imprese e di 10 per le famiglie si può fare. "Semmai -osserva con Labitalia- quello su cui riflettere è se per caso la differenza di costi sia eccessiva. Sicuramente è fatta per creare un effetto disincentivante al ricorso ai voucher, ma il dubbio è se effettivamente i voucher siano da disincentivare in maniera così massiccia", aggiunge Proia ricordando che "alcuni dati dimostrerebbero che in realtà l'abuso del ricorso ai voucher non è poi così largo".Comunque, conclude il professore, "una modifica dello strumento come quella ipotizzata con l'introduzione del 'voucher differenziato' basterebbe a evitare il referendum".