Alitalia: Anpac, no eutanasia ma sostegno a piano credibile (2)

economia
AdnKronos
(AdnKronos) - "Peggiore ancora - prosegue l'Anpac - sarebbe contrarre l’azienda e parallelamente creare un sistema di governance che ne dovesse duplicare mandati, competenze e magari costi. Alitalia è perduta, i lavoratori sono perduti, se non si ha il coraggio imprenditoriale, sociale e politico di andare in netta discontinuità rispetto al passato, magari pantografando gli schemi vincenti dei competitors, siano essi major o low cost, superando l’attuale modello industriale risultato inadeguato e sconfitto nei fatti e negli effetti, nonostante il gravoso e doloroso contributo fornito nel tempo dai dipendenti". "Senza focalizzazione e razionalizzazione delle varie componenti industriali purtroppo - avverte ancora l'Anpac - non ci sarà futuro. Un piano industriale per essere efficace e sostenibile, anche se con inevitabili iniziali perdite di entità accettabile, deve puntare sulla specializzazione delle diverse attività in modo che ognuna si confronti con il proprio mercato di riferimento: i servizi (in primis handling e manutenzione ) ed il volo, con ottimizzazione delle attività di lungo raggio con relativo feederaggio e del punto a punto, organizzato in modo specifico per poter competere efficacemente anche con i vettori low cost". "Ma deve essere chiaro che vale il 'no taxation without representation', sarà dunque irricevibile qualunque richiesta d’intervento sul fattore lavoro in assenza di un piano credibile e realistico, che si confronti in modo oggettivo con i diversi competitors di riferimento, e di un’effettiva rappresentatività e partecipazione attiva dei dipendenti nelle scelte industriali del Gruppo Alitalia", conclude l'Anpac.

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