Roma, 22 feb. (AdnKronos) - "Il nuovo Codice ha introdotto cambiamenti strutturali che richiedono, evidentemente, tempi di adeguamento da parte degli operatori: stazioni appaltanti imprese, progettisti. Ma non bisogna accettare strumentalizzazioni e nostalgie, occorre respingere la tentazione di bloccare tutto, di rinviare, di ricorrere a integrazioni e modifiche che cambiano l’assetto del Codice che finalmente ci avvicina ai mercati internazionali". Ad affermarlo in una nota è Dino Piacentini, in risposta alla proposta di reintroduzione dell’appalto integrato.I cambiamenti, aggiunge, "richiedono coraggio, propensione a guardare avanti, consapevolezza di pagare qualcosa oggi per avere domani un sistema più efficace".Negli ultimi anni, aggiunge, "c’è stato un coro unanime contro le patologie del sistema appalti: massimi ribassi esasperati, scarsa qualità delle opere, selezione degli operatori inadeguata, progettazione sommaria, corruzione diffusa: sembra che taluni l’abbiano dimenticato. Ci sono posizioni facili da assumere oggi, come il piangersi addosso, l’andare appresso al coro di chi ha trovato nel Codice Appalti il facile imputato della crisi è una strategia che non ci appartiene".