Venezia, 14 feb. (AdnKronos) - “Circa duecentomila persone costrette a lasciare le proprie abitazioni nel nord della California per il rischio del collasso della diga di Oroville: da noi non succederebbe”. L’assessore regionale alla protezione civile del Veneto, Gianpaolo Bottacin prende spunto dagli accadimenti californiani delle ultime ore per spiegare il sistema veneto di allertamento collegato alle dighe.“Nella nostra regione – precisa l’assessore - esiste una consolidata procedura di gestione del rischio idraulico delle diciotto dighe presenti sul territorio. A differenza di quanto accade da altre parti, viene infatti autorizzata l'apertura degli scarichi anche in maniera preventiva, a seguito degli elementi forniti dal Centro Funzionale Decentrato relativi alla piovosità prevista”.In caso di eventi di piena (indicati dai comunicati dell'Arpav), che facciano prevedere il raggiungimento di volumi non contenibili nei margini di invaso ancora disponibili, il gestore della diga riceve dal Centro Funzionale Decentrato l'avviso di criticità di piena prevista; attiva quindi la fase di preallerta, iniziando eventualmente le operazioni di scarico preventivo e dandone avviso alla protezione civile regionale, al prefetto competente per area e al Genio Civile quale autorità idraulica.