Roma, 14 feb. (Labitalia) - Prosegue il percorso avviato dalla Regione Sardegna per favorire misure di welfare per libere professioniste. L’iniziativa, promossa a dicembre 2016 con la pubblicazione del bando regionale 'Welfare e work life balance', per la realizzazione di misure innovative di welfare aziendale e conciliazione vita-lavoro in favore delle donne occupate, si arricchisce ora di nuovi interventi. Si tratta di 'Impr.Int.Ing Donne', il programma operativo regionale promosso dal Fondo sociale europeo 2014-2010 e presentato oggi a Cagliari in occasione del convegno 'Lavoro femminile ed innovazione digitale', organizzato dall'assessorato al Lavoro regionale guidato da Virginia Mura.Il bando, pubblicato sul sito della Regione Sardegna, mira a favorire la nascita di nuove realtà imprenditoriali e di lavoro autonomo e il ricambio generazionale. L’obiettivo è in particolare quello di promuovere il microcredito all’imprenditoria femminile, individuando tutti i soggetti professionalmente qualificati che possono erogare, sotto forma di voucher, servizi integrati di consulenza per la progettazione e l’avvio di nuove iniziative d’impresa e per la promozione di interventi a favore della conciliazione dei tempi di vita e di lavoro. "Con l’avvio di questo bando -ha dichiarato l'assessore al Lavoro, Virginia Mura- vogliamo offrire una possibilità ai disoccupati di lunga durata e alle donne che intendono avviare o rafforzare le piccole e micro imprese, che costituiscono l’asse portante del tessuto produttivo della nostra regione. Noi -ha continuato l'assessore- vorremmo che questi soggetti si presentino sul mercato puntando su quei settori che offrono maggiori prospettive di crescita. E per far questo l’aiuto degli intermediari come gli Ordini professionali è fondamentale".L'avviso, infatti, permette a imprese, soggetti accreditati pubblici e privati nonché ordini e associazioni professionali di offrire, attraverso le loro competenze strategiche e organizzative, un supporto alle iniziative imprenditoriali da realizzare, definendo insieme il piano d’impresa, le risorse umane da impiegare e i servizi di conciliazione da attuare per poi fare richiesta alla Regione Sardegna per il voucher, che può avere un valore massimo di 2.000 euro.A giudicare estremamente positiva la misura adottata dalla Sardegna è la presidente del Comitato unitario delle professioni e del Consiglio nazionale dell'ordine dei consulenti del lavoro, Marina Calderone: "Nel mondo delle professioni ordinistiche vi è un crescendo di donne che necessitano già da diverso tempo di forme di tutela e di misure integrative che supportino la genitoralità, cioè che favoriscano la conciliazione dei tempi di vita-lavoro. La Sardegna -ha continuato la presidente- nota per avere un tasso di fertilità tra i più bassi d’Italia, è la prima regione ad aver messo in atto questo programma, ma mi auguro che presto anche altre Regioni decidano di seguire il suo esempio".