(AdnKronos) - Un'esito "pessimo" che pure qualcuno ha cercato di evitare. Nella minoranza è stato particolarmente apprezzato l'intervento di Andrea Orlando e il suo tentativo di mediazione con la proposta della conferenza programmatica. "Ma abbiamo a che fare con gente con non guarda in faccia nessuno, nemmeno un premier del Pd...". Dice Roberto Speranza a La7: "Non capisco perché non viene messo ai voti un documento che dice che Gentiloni può governare fino al 2018, come se ci fosse un non detto che va chiarito". Il 'non detto' sarebbe la volontà di Renzi di tenersi mani libere per precipitare verso il voto anticipato. "Non si capisce come si può andare al voto senza una legge elettorale che può garantire un minimo di governabilità. Se l'obiettivo è un congresso-lampo per poi andare a un voto-lampo, non c'è più il Pd, diventa il partito dell'avventura. Questo per noi crea un problema enorme".Le valutazioni dei bersaniani sono condivise dagli altri esponenti del fronte alternativo al congresso. In primis il neo-candidato segretario, Michele Emiliano, secondo cui con "un escamotage procedurale" il presidente Orfini "non ha voluto votare la fiducia al governo. Considerare il governo come merce di scambio mi fa pensare che il Pd sia caduto in mani sbagliate. Non si convoca il presidente del Consiglio alla Direzione e poi lo si molla".