OLBIA. Giornata intensissima, oggi (giovedì 11) al trentacinquesimo Time in Jazz, il festival diretto da Paolo Fresu, in corso fino a lunedì prossimo (16 agosto) tra Berchidda (SS) e gli altri quindici centri del nord Sardegna che partecipano a questa edizione: Arzachena, Banari, Bortigiadas, Buddusò, Budoni, Cheremule, Consorzio Puntaldia, Loiri Porto San Paolo, Luogosanto, Mores, Oschiri, Porto Rotondo, San Teodoro, Tempio Pausania e Tula.
La musica prende il via con il consueto concerto del mattino, che stavolta va in scena a Budoni, nella Pineta di Sant'Anna. Protagoniste, alle 11, As Madalenas, ovvero il duo formato da Cristina Renzetti e Tati Valle, tra le più attive interpreti di musica brasiliana in Italia: "Todas as coisas" è il loro nuovo live che attinge al repertorio dei due album pubblicati, "Madeleine" e "Vai, menina", insieme ad alcuni brani inediti proposti in anteprima che faranno parte del prossimo lavoro discografico.
È fatto invece di suono puro ed elettronica, scrittura e improvvisazione, il jazz contemporaneo di Marcella Carboni, in concerto nel pomeriggio, alle 18, a Porto Taverna, la frazione di Loiri Porto San Paolo: alla testa del suo trio con Paolino Dalla Porta al contrabbasso e Stefano Bagnoli alla batteria, nomi di primo piano della scena jazzistica nazionale, l'arpista sarda presenta il progetto "This is not a Harp", ispirato all'arte di René Magritte e consegnato alle tracce dell'omonimo album due anni fa.
In serata l'epicentro di sposta a Berchidda per una fitta serie di appuntamenti. Alle 19.30 parte la parata per le vie del paese della Funky Jazz Orkestra, la prima funky street band della Sardegna, formazione di casa nel paese ai piedi del Limbara capitanata dal trombettista Antonio Meloni.
Alle 20, consueto appuntamento con il FestivalBar, la vetrina diformazioni e solistidi scena ogni sera in un diverso bar di Berchidda: domani (mercoledì 10)è il turno del Café Rosé, che ospita per l'occasione Patrick Atzori. Tre chitarre, stompbox e cembalo al piede sono l'armamentario del musicista sardo che riprende in chiave acustica i suoi pezzi inediti oltre a brani country, rockabilly, rock'n'roll e blues.
Poi, alle 21.30, si accendo per la prima volta i riflettori sul "palco centrale" del festival, quello allestito in Piazza del Popolo. Rimandato alla vigilia della scorsa edizione per l'emergenza pandemica, approda finalmente a Time in Jazz Avishai Cohen con Big Vicious, il gruppo che il trombettista israeliano ha varato sei anni fa, dopo essersi ritrasferito dagli Stati Uniti nella sua terra natale. Le trame dell'elettronica, della musica ambient e della psichedelia, groove e ritmi del rock, pop, trip-hop e altro ancora, in un approccio aperto che va dai Massive Attack a Beethoven, fanno parte della miscela sonora della band. Registrato nell'agosto 2019, l'album di debutto di Big Vicious è stato pubblicato due anni fa in marzo dalla ECM. Accanto ad Avishai Cohen (tromba, effetti, sintetizzatore), saliranno sul palco Uzi Ramirez (alla chitarra), Yonatan Albalak (basso), Aviv Cohen (batteria) e Ziv Ravitz (batteria e live sampling).
Ancora musica nella notte di Time in Jazz in compagnia di Nanni Gaias, il batterista e polistrumentista berchiddese che dopo il successo delle scorse edizioni cura per il terzo anno consecutivo Time After Time, l'appuntamento dopo-concerto nella piazzetta adiacente il palco centrale in Piazza del Popolo: da domani (giovedì 11) e per le prossime sere, fino a domenica 14, il suo trio con Giuseppe Spanu alla chitarra e Pier Piras al basso, farà da resident band da mezzanotte in poi, con un ospite di volta in volta diverso: il primo è il cantante, chitarrista e songwriter sardo-burundese Zamua con il suo originale intreccio tra folk e soul-jazz.
Ma non è tutto, perché accanto al ricco programma musicale, la giornata di domani (giovedì 11) propone un ampio ventaglio di varie altre attività.
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