OLBIA. Il 12 febbraio scorso si è tenuta un'assemblea cittadina nella quale Comitato Spontaneo Alta Gallura ha richiesto l'impegno dei rappresentanti della politica locale e regionale per la risoluzione della gravissima situazione nella quale da tempo versa l'assistenza sanitaria nella città di Tempio Pausania e di tutta l'Alta Gallura.
Nel corso di tale incontro, era stato formalmente chiesto che i Sindaci e i rappresentati del territorio gallurese in Consiglio Regionale si facessero carico di rappresentare con forza e determinazione la necessità di ristabilire la piena operatività dell'Ospedale Paolo Dettori.
In particolare, era stata da tutti condivisa l'urgenza che l'Ospedale Dettori ritornasse ad essere il punto di riferimento per l'Alta Gallura e i vicini Comuni dell'Anglona.
«Al fine di dare finalmente concretezza agli impegni ripetutamente assunti e sempre disattesi fanno sapere inuma nota stampa del Comitato-, si era chiesto al Sindaco di Tempio Pausania Gianni Addis, Presidente del Distretto Sanitario Alta Gallura e al Sindaco di Arzachena Roberto Ragnedda, Presidente della Conferenza Sociosanitaria Gallura, di adoperarsi per promuovere a Tempio Pausania, entro 15 giorni, un incontro tra tutti gli amministratori e le autorità direttamente interessate al problema
A tutt'oggi nessuna risposta è pervenuta, mentre va registrato con grave preoccupazione, il silenzio da parte degli stessi amministratori in ordine al progetto della Regione Sardegna che prevede un ulteriore ridimensionamento, con rischio chiusura o ulteriore impoverimento di diversi reparti e servizi dell'Ospedale cittadino. Deve essere rammentato, ai nostri politici che il P.N.R.R. approvato dalla Comunità Europea prevede tra i servizi prioritari da potenziare quello sanitario per i quali all'Italia sono stati attribuiti poco meno di 20 miliardi di euro.
E' opportuno chiedersi se per la Regione Sardegna questo potenziamento passi attraverso la chiusura degli Ospedali e la dismissione dei servizi della medicina di base, proprio in un momento in cui la tragica emergenza della pandemia ha richiamato l'attenzione sulla irrinunciabile importanza di un servizio sanitario efficiente, diffuso nel territorio e a disposizione di tutti, come prevede lo stesso P.N.R.R.
Riteniamo di dover informare i nostri rappresentanti che il nostro Comitato non intende assistere inerte all'attuazione di tale deprecabile programma. Intendiamo, infatti, rivendicare i nostri diritti con la massima determinazione. Per quanto ci riguarda la ripresa della piena funzionalità dell'Ospedale Paolo Dettori e più in generale la Vertenza Sanità della Gallura tutta, sarà per i nostri politici il vero banco di prova del loro operato, spetta quindi a loro decidere da subito quali determinazioni assumere».
Nel corso di tale incontro, era stato formalmente chiesto che i Sindaci e i rappresentati del territorio gallurese in Consiglio Regionale si facessero carico di rappresentare con forza e determinazione la necessità di ristabilire la piena operatività dell'Ospedale Paolo Dettori.
In particolare, era stata da tutti condivisa l'urgenza che l'Ospedale Dettori ritornasse ad essere il punto di riferimento per l'Alta Gallura e i vicini Comuni dell'Anglona.
«Al fine di dare finalmente concretezza agli impegni ripetutamente assunti e sempre disattesi fanno sapere inuma nota stampa del Comitato-, si era chiesto al Sindaco di Tempio Pausania Gianni Addis, Presidente del Distretto Sanitario Alta Gallura e al Sindaco di Arzachena Roberto Ragnedda, Presidente della Conferenza Sociosanitaria Gallura, di adoperarsi per promuovere a Tempio Pausania, entro 15 giorni, un incontro tra tutti gli amministratori e le autorità direttamente interessate al problema
A tutt'oggi nessuna risposta è pervenuta, mentre va registrato con grave preoccupazione, il silenzio da parte degli stessi amministratori in ordine al progetto della Regione Sardegna che prevede un ulteriore ridimensionamento, con rischio chiusura o ulteriore impoverimento di diversi reparti e servizi dell'Ospedale cittadino. Deve essere rammentato, ai nostri politici che il P.N.R.R. approvato dalla Comunità Europea prevede tra i servizi prioritari da potenziare quello sanitario per i quali all'Italia sono stati attribuiti poco meno di 20 miliardi di euro.
E' opportuno chiedersi se per la Regione Sardegna questo potenziamento passi attraverso la chiusura degli Ospedali e la dismissione dei servizi della medicina di base, proprio in un momento in cui la tragica emergenza della pandemia ha richiamato l'attenzione sulla irrinunciabile importanza di un servizio sanitario efficiente, diffuso nel territorio e a disposizione di tutti, come prevede lo stesso P.N.R.R.
Riteniamo di dover informare i nostri rappresentanti che il nostro Comitato non intende assistere inerte all'attuazione di tale deprecabile programma. Intendiamo, infatti, rivendicare i nostri diritti con la massima determinazione. Per quanto ci riguarda la ripresa della piena funzionalità dell'Ospedale Paolo Dettori e più in generale la Vertenza Sanità della Gallura tutta, sarà per i nostri politici il vero banco di prova del loro operato, spetta quindi a loro decidere da subito quali determinazioni assumere».
© Riproduzione non consentita senza l'autorizzazione della redazione