OLBIA. I comitati popolari della quattro corsie Olbia-Sassari e delle complanari Olbia-Monti hanno presentato un nuovo esposto per denunciare la situazione ambientale e di degrado già registrata e segnalata lungo le complanari e gli ex campi rom di Colcò e Sa Corroncedda. I comitati giudicano insufficienti le risposte date dall'amministrazione comunale. Ecco le motivazioni del secondo esposto.
"Dopo aver attenzionato le istituzioni sul disastro ambientale in atto con denuncia/esposto del 01/10/2019, diamo seguito al nostro progetto "ambiente, salute e legalità" con un secondo esposto del 18/10 u.s. per i motivi che di seguito potete leggere nello stralcio che vi trascriviamo in copia: "a completamento dell'esposto inviato in data 01/10 u.s. allorchè si evidenziava la vera e propria emergenza igienico-sanitaria-ambientale in atto lungo le complanari e negli ex campi nomadi di Colcò e Sa Corroncedda e si chiedeva di: effettuare gli opportuni accertamenti, acclarare responsabilità ed eventuale sussistenza di reato penale,
pianificare gli interventi urgentissimi di rimozione dei rifiuti, adottare le necessarie misure di costante monitoraggio delle zone attualmente interessate, consideriamo insoddisfacente ed incompleta l'ordinanza sindacale n. 52 del 3/10/2019 del Sindaco di Olbia, nella quale niente si prospetta riguardo: la rimozione di rifiuti dalle strade complanari, la bonifica dell'ex campo rom di Colcò, l'apposizione di idonei cartelli nelle zone interessate da discariche abusive, la verifica dell'attuale condizione ambientale delle famiglie rom che nell'ultimo anno hanno lasciato il campo di Sa Corroncedda, il monitoraggio necessario dopo gli auspicabili interventi di rimozione dei rifiuti da tutte le zone interessate. Con spirito propositivo provvediamo senza indugio ad informare i soggetti in indirizzo che
- da recenti segnalazioni dei comitati di quartiere e diversi cittadini di Olbia ai comitati scriventi - nelle stesse periferie e in diversi quartieri del comune olbiese è in atto un vero e proprio degrado ambientale.
In tale urgenza di risanamento l'ordinanza sindacale n. 52 non presenta alcun riferimento a quest'ultimo proposito e i cittadini non dovrebbero sostituirsi alle istituzioni nel controllo del territorio, ma il degrado e l'assenza di controllo hanno raggiunto limiti ormai non più accettabili ".
Per doverosa informazione:
il responsabile all'ambiente del Comune di Monti ci ha informati che dopo la nostra prima segnalazione hanno tempestivamente effettuato i controlli sulle complanari del territorio montino, rilevando un paio di "microscopiche" discariche - la cui bonifica non compete al Comune di Monti - e dandone la relativa comunicazione a chi di dovere".
Giusta premessa: i comitati civici hanno finora evidenziato solo uno spaccato del gravissimo fenomeno con grande speranza che i preposti all'amministrazione del territorio si sarebbero immediatamente prodigati a prendere atto del problema nella sua interezza.
A tutt'oggi, resta chiaro che il problema non lo si vuole nemmeno conoscere nella sua totalità e di certo non può essere preso in carico a metà e risolto in maniera grossolana e frettolosa (vedi ordinanza n. 52).
Il nostro grido di allarme, ultimamente acuito dopo aver letto di denunce e infiltrazioni mafiose, dopo aver ‘sentito' di premialità percepite negli ultimi anni dal comune di Olbia in fatto di smaltimento corretto e territorio in ordine diventerà una vera e propria marcia verso il servizio antimafia regionale in mancanza di risposte esaustive entro breve tempo.
Lungi dall'essere paragonati a "Lo Stato Sociale" e alla loro "vita in vacanza", continueremo nel nostro impegno per un ambiente pulito, sano e legale".
© Riproduzione non consentita senza l'autorizzazione della redazione