OLBIA. I Consiglieri regionali del centrosinistra hanno depositato in data odierna una mozione, primo firmatario Giuseppe Meloni, con la quale si impegna il Presidente della Regione ad attivare quelle azioni necessarie affinché sia riconosciuto ai cittadini sardi, anche retroattivamente, il diritto alla detrazione delle spese sostenute per la realizzazione delle opere di adeguamento agli standard di sicurezza sismica dei propri immobili, come riconosciuto ai cittadini del resto d'Italia.
Infatti, mentre le Norme Tecniche per le Costruzioni (NTC 2008) prevedevano quattro zone sismiche, ricomprendendo la Sardegna e alcuni altri territori della penisola in zona 4 a bassa sismicità, lasciando a queste zone la possibilità di una verifica sismica semplificata, con le nuove Norme Tecniche per le Costruzioni (NTC 2018), sono state eliminate le zone 4 a bassa sismicità e dunque anche alla Sardegna viene imposto il calcolo sismico rigoroso alla stessa stregua delle altre regioni italiane con una progettazione mirata alla classificazione sismica e alla riduzione del rischio sismico.
Prima dell'entrata in vigore delle NTC 2018 -ha dichiarato il consigliere Giuseppe Meloni-, il territorio nazionale, ad esclusione delle zone 4 a bassa sismicità come la Sardegna, usufruiva ed usufruisce di un sistema di detrazioni fiscali (sisma bonus) che oggi può giungere sino all'85% della spesa sostenuta per i lavori di adeguamento finalizzati alla riduzione della classe di rischio sismico. L'eliminazione della classificazione sismica, e la soppressione delle zone 4 a bassa sismicità, comporta che anche la Sardegna, dovendo adeguare i propri livelli di sicurezza a quelli previsti per le altre regioni d'Italia, debba poter usufruire delle detrazioni fiscali relative al c.d. "sisma bonus".
Tuttavia già il Decreto-Legge 30 aprile 2019, n. 34 c.d. decreto crescita, all'art 8, reintroduce per il riconoscimento del sisma bonus, la classifica delle zone a rischio sismico, riservando il bonus medesimo agli interventi realizzati su immobili siti nelle zone 1, 2 e 3. Parimenti l'Agenzia delle Entrate, con la propria circolare aggiornata al luglio 2019, prevede l'agevolazione solo per le opere "realizzate su edifici che si trovano nelle zone sismiche ad alta pericolosità (zone 1 e 2) e nella zona 3, facendo riferimento all'ordinanza del Presidente del Consiglio dei ministri n. 3274 del 20 marzo 2003", perpetrando entrambi una grave disparita tra i cittadini sardi e quelli del resto d'Italia, alla quale occorre porre rimedio.
Infatti, mentre le Norme Tecniche per le Costruzioni (NTC 2008) prevedevano quattro zone sismiche, ricomprendendo la Sardegna e alcuni altri territori della penisola in zona 4 a bassa sismicità, lasciando a queste zone la possibilità di una verifica sismica semplificata, con le nuove Norme Tecniche per le Costruzioni (NTC 2018), sono state eliminate le zone 4 a bassa sismicità e dunque anche alla Sardegna viene imposto il calcolo sismico rigoroso alla stessa stregua delle altre regioni italiane con una progettazione mirata alla classificazione sismica e alla riduzione del rischio sismico.
Prima dell'entrata in vigore delle NTC 2018 -ha dichiarato il consigliere Giuseppe Meloni-, il territorio nazionale, ad esclusione delle zone 4 a bassa sismicità come la Sardegna, usufruiva ed usufruisce di un sistema di detrazioni fiscali (sisma bonus) che oggi può giungere sino all'85% della spesa sostenuta per i lavori di adeguamento finalizzati alla riduzione della classe di rischio sismico. L'eliminazione della classificazione sismica, e la soppressione delle zone 4 a bassa sismicità, comporta che anche la Sardegna, dovendo adeguare i propri livelli di sicurezza a quelli previsti per le altre regioni d'Italia, debba poter usufruire delle detrazioni fiscali relative al c.d. "sisma bonus".
Tuttavia già il Decreto-Legge 30 aprile 2019, n. 34 c.d. decreto crescita, all'art 8, reintroduce per il riconoscimento del sisma bonus, la classifica delle zone a rischio sismico, riservando il bonus medesimo agli interventi realizzati su immobili siti nelle zone 1, 2 e 3. Parimenti l'Agenzia delle Entrate, con la propria circolare aggiornata al luglio 2019, prevede l'agevolazione solo per le opere "realizzate su edifici che si trovano nelle zone sismiche ad alta pericolosità (zone 1 e 2) e nella zona 3, facendo riferimento all'ordinanza del Presidente del Consiglio dei ministri n. 3274 del 20 marzo 2003", perpetrando entrambi una grave disparita tra i cittadini sardi e quelli del resto d'Italia, alla quale occorre porre rimedio.
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