OLBIA. E' stata inaugurata stamani a Olbia la cittadella della Carità a Olbia in via dello Zaffiro in località Tannaule. Presenti le autorità civili e religiose del territorio. A partire da Monsignor Sanguinetti che ha così commentato l'importante traguardo: "Come tutte le cose anche questa opera ha bisogno di mani che lavorano, di soldi, di impegno. Il grado di civiltà di una società dipende da quanto prestano attenzione agli ultimi. Dobbiamo ripartire dagli ultimi, per ritrovare la nostra civiltà. Questa cittadella nasce come bisogno di realizzare "un'opera segno" sulla base di un'esperienza che la città ha vissuto durante l'alluvione. Un'esperienza tragica e terribile ma anche utile e bella perché è stata l'occasione per far riscoprire la solidarietà degli olbiesi. Gli alluvionati si davano una mano, tutti uniti. Io credo che il cuore degli olbiesi e di tutti i diocesani sia molto grande. Questa cittadella è il terzo polo che abbiamo aperto". Il complesso è un'opera di tutta la chiesa diocesana e non di un singolo parroco e l'opera è nata sotto l'amministrazione Nizzi, poi proseguita con Giovannelli e ora conclusa di nuovo nell'era dell'amministrazione comunale di Nizzi. A realizzare l'opera l'impresa Santoni con il progetto dell'architetto Enzo Satta di Archigroup.
"Rivolgo un grazie grande a tutti, all'amministrazione e ai tanti giovani del volontariato -ha poi proseguito Monsignor Sanguinetti- e spero che questo centro faccia nascere nuovo volontariato.
E' poi intervenuto il primo cittadino di Olbia: "Nella nostra comunità c'è molta gente che lavora per gli altri e lo fa in silenzio, nascondendo ciò che fa e senza vantarsi. Dobbiamo essere sempre riconoscenti nei confronti di chi fa del bene alla nostra comunità". Grande soddisfazione anche da parte del direttore Caritas monsignor Giovanni Pittorru: "L'assistenzialismo si supera proprio in questo modo, facendo si che tutti possano impegnarsi per creare alleanze contro la povertà". Dopo Castelsardo e Tempio ora anche Olbia ha una struttura dedicata agli ultimi.
Il completamento dei lavori della cittadella sono stati possibili grazie alla donazione della Caritas nazionale che ha predisposto 400mila euro più altri fondi provenienti dalla generosità locale. Ma anche altre realtà del territorio hanno contribuito come Agea e Geasar che ha fatto un'importante donazione di pacchi di pasta. Per accedere al centro sarà necessario avere una tessera a punti conferiti in base a determinati criteri. Con questa tessera sarà possibile andare a fare la spesa o recarsi in via Canova per i vestiti. La Cittadella, inoltre, raccoglierà nella struttura tutti gli altri centri di ascolto che prima erano sparpagliati sul territorio. Sarà presente, infine, un ambulatorio della Nemeton con specialisti psicologi.
"Rivolgo un grazie grande a tutti, all'amministrazione e ai tanti giovani del volontariato -ha poi proseguito Monsignor Sanguinetti- e spero che questo centro faccia nascere nuovo volontariato.
E' poi intervenuto il primo cittadino di Olbia: "Nella nostra comunità c'è molta gente che lavora per gli altri e lo fa in silenzio, nascondendo ciò che fa e senza vantarsi. Dobbiamo essere sempre riconoscenti nei confronti di chi fa del bene alla nostra comunità". Grande soddisfazione anche da parte del direttore Caritas monsignor Giovanni Pittorru: "L'assistenzialismo si supera proprio in questo modo, facendo si che tutti possano impegnarsi per creare alleanze contro la povertà". Dopo Castelsardo e Tempio ora anche Olbia ha una struttura dedicata agli ultimi.
Il completamento dei lavori della cittadella sono stati possibili grazie alla donazione della Caritas nazionale che ha predisposto 400mila euro più altri fondi provenienti dalla generosità locale. Ma anche altre realtà del territorio hanno contribuito come Agea e Geasar che ha fatto un'importante donazione di pacchi di pasta. Per accedere al centro sarà necessario avere una tessera a punti conferiti in base a determinati criteri. Con questa tessera sarà possibile andare a fare la spesa o recarsi in via Canova per i vestiti. La Cittadella, inoltre, raccoglierà nella struttura tutti gli altri centri di ascolto che prima erano sparpagliati sul territorio. Sarà presente, infine, un ambulatorio della Nemeton con specialisti psicologi.
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