OLBIA. Aveva in mente di far saltare una delle abitazioni di un avvocato del nuorese con un chilo e mezzo di esplosivo, ma prima che lo facesse è stato fermato dai carabinieri di Olbia. Il proposito criminale fotografa il profilo di Salvatore Canu, olbiese operario forestale in pensione di 61enne, arrestato questa mattina dal nucleo operativo del reparto radiomobile di Olbia con le accuse di usura, estorsione e tentata estorsione nella sua casa nel quartiere Putzolu di Olbia. L'uomo è stato sottoposto al regime degli arresti domiciliari. I militari hanno sequestrato nell'abitazione dell'uomo moltissima documentazione e tra questa i libri mastri dove Canu annotava in modo minuzioso i prestiti con il numero di rateizzazioni e tassi di interesse che potevano superare il 68percento. Si è potuto accertare in un caso un prestito di 80mila euro per il quale il 61enne era riuscito a recuperare trecentomila euro senza di fatto estinguere il debito. Le cozze erano le rate, le tegole invece gli attentati intimidtori. Il linguaggio in codice del 61enne è stato registrato dalle numerose intercettazioni telefoniche e abientali dei carabinieri.
Molte le vittime dell'uomo, in maggior parte imprenditori del nuorese, nel campo dell'edilizia, ma anche titolari di pescherie, gioiellerie e panetterie. Tutti i dettagli dell'operazione, denominata "Benefattore" e coordinata dalla procura di Nuoro nella persona del procuratore Garau, con l'ausilio del comando provinciale carabinieri di Sassari e Nuoro, la compagnia di Bono e il supporto dei gruppi speciali dei Cacciatori di Sardegna, sono stati illustrati nel corso di una conferenza stampa. Presenti Alberto Cicognani, comandante del reparto territoriale di Olbia, il maggiore Saverio Aucello del reparto territoriale e il tenente Andrea Asuni comandante del Norm. Le indagini sono partite nel 2016 all'indomani degli attentati incendiari ai danni di un'autovettura e di una pescheria di Nuoro. Gli uomini dell'Arma hanno potuto connettere gli episodi all'attività di usura di Canu come mezzo intimidatorio.
Sono in corso in queste ore ulteriori perquisizioni con l'ausilio dei cani artificieri delle gruppo delle unità cinofile per tentare di capire le responsabilità e l'accertamento dei relativi reati per l'intenzione di Canu di far saltare una delle abitazioni di un avvocato del nuorese fratello di un suo amico. In questo caso Canu avrebbe voluto "aiutare" l'amico per dirimire una questione eriditaria familiare.
Molte le vittime dell'uomo, in maggior parte imprenditori del nuorese, nel campo dell'edilizia, ma anche titolari di pescherie, gioiellerie e panetterie. Tutti i dettagli dell'operazione, denominata "Benefattore" e coordinata dalla procura di Nuoro nella persona del procuratore Garau, con l'ausilio del comando provinciale carabinieri di Sassari e Nuoro, la compagnia di Bono e il supporto dei gruppi speciali dei Cacciatori di Sardegna, sono stati illustrati nel corso di una conferenza stampa. Presenti Alberto Cicognani, comandante del reparto territoriale di Olbia, il maggiore Saverio Aucello del reparto territoriale e il tenente Andrea Asuni comandante del Norm. Le indagini sono partite nel 2016 all'indomani degli attentati incendiari ai danni di un'autovettura e di una pescheria di Nuoro. Gli uomini dell'Arma hanno potuto connettere gli episodi all'attività di usura di Canu come mezzo intimidatorio.
Sono in corso in queste ore ulteriori perquisizioni con l'ausilio dei cani artificieri delle gruppo delle unità cinofile per tentare di capire le responsabilità e l'accertamento dei relativi reati per l'intenzione di Canu di far saltare una delle abitazioni di un avvocato del nuorese fratello di un suo amico. In questo caso Canu avrebbe voluto "aiutare" l'amico per dirimire una questione eriditaria familiare.
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