OLBIA. «Una trama già nota quella che porta Massimo Deiana alla guida dei porti sardi, l'unica cosa che non deve essere scontato è il finale, Cagliari non può essere sede della nuova Authority e finché avrò fiato non mi stancherò di rivendicare il fatto che Olbia debba avere il ruolo di vertice nella nuova governace dei porti». È quanto dichiarato dal Consigliere regionale e Sindaco di Golfo Aranci dopo la nomina di Massimo Deiana a Presidente dell'Autorità portuale della Sardegna.
«Nessuna presa di posizione, nessun campanilismo – aggiunge Fasolino –, ma solo una scelta obiettiva supportata dai dati e dal ruolo certificato che le singole realtà hanno nel sistema portuale sardo. Nessuno vuole fare una guerra tra porti sardi, ma è palese che a soccombere non può essere nuovamente questo territorio, nonostante il silenzio di Pigliaru & C. che questi mesi si sono ben guardati di intervenire a supporto».
«In questa partita non riconoscere ad Olbia il giusto peso– prosegue Fasolino, vuol dire far calpestare il ruolo strategico l'Autorità Portuale di Olbia-Golfo Aranci-Porto Torres e i numeri in termini di milioni di passeggeri, crociere e collegamenti marittimi espressi dei porti del Nord Sardegna esclusivamente a favore di logiche e scelte politiche. Mi sembra persino offensivo pensare di compensare tutto questo con l'attribuzione a due galluresi di un ruolo nell'esecutivo regionale».
«Avevo evocato una mobilitazione generale di tutto il territorio e le dichiarazioni dei colleghi consiglieri certificano la necessità di una unità di intenti per non essere nuovamente schiacciati da logiche di palazzo. Non nascondo il fatto di esser seriamente preoccupato – conclude Fasolino -il lavoro fatto in questi anni da una regione silente, complice di un governo nazionale poco amico, e le scelte per accrescere ruolo e movimentazione dello scalo cagliaritano lasciano intravedere un epilogo già scritto».
«Nessuna presa di posizione, nessun campanilismo – aggiunge Fasolino –, ma solo una scelta obiettiva supportata dai dati e dal ruolo certificato che le singole realtà hanno nel sistema portuale sardo. Nessuno vuole fare una guerra tra porti sardi, ma è palese che a soccombere non può essere nuovamente questo territorio, nonostante il silenzio di Pigliaru & C. che questi mesi si sono ben guardati di intervenire a supporto».
«In questa partita non riconoscere ad Olbia il giusto peso– prosegue Fasolino, vuol dire far calpestare il ruolo strategico l'Autorità Portuale di Olbia-Golfo Aranci-Porto Torres e i numeri in termini di milioni di passeggeri, crociere e collegamenti marittimi espressi dei porti del Nord Sardegna esclusivamente a favore di logiche e scelte politiche. Mi sembra persino offensivo pensare di compensare tutto questo con l'attribuzione a due galluresi di un ruolo nell'esecutivo regionale».
«Avevo evocato una mobilitazione generale di tutto il territorio e le dichiarazioni dei colleghi consiglieri certificano la necessità di una unità di intenti per non essere nuovamente schiacciati da logiche di palazzo. Non nascondo il fatto di esser seriamente preoccupato – conclude Fasolino -il lavoro fatto in questi anni da una regione silente, complice di un governo nazionale poco amico, e le scelte per accrescere ruolo e movimentazione dello scalo cagliaritano lasciano intravedere un epilogo già scritto».
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