Sono molto soddisfatto per l'approvazione in Consiglio Regionale dell'emendamento che ho presentato alla Legge di Stabilità e che consente alle amministrazioni comunali di acquisire al loro patrimonio, al costo simbolico di 1 euro, quegli immobili regionali presenti nei loro comuni. Questa possibilità, votata ad unanimità dai colleghi, è di per sé una vittoria perché consente ai comuni della Sardegna di favorire quegli interventi di trasformazione urbana su immobili spesso abbandonati e/o trascurati, ma soprattutto investire l'eventuale plus valenza derivante dalla loro vendita per riqualificare altri beni regionali insistenti sul proprio territorio». È quanto dichiarato dal consigliere regionale, Giuseppe Fasolino, a margine dell'approvazione da parte del Consiglio Regionale della manovra finanziaria.L'emendamento (n. 79 aggiuntivo all'art 2 del D.L 393 ndr) – spiega Fasolino - modifica il comma 2, dell'articolo 3, della legge regionale 5 dicembre 1995, n. 35 prevedendo che nello spirito di sussidiarietà e decentramento ai comuni nella gestione e valorizzazione del patrimonio pubblico, la Regione sia autorizzata ad individuare l'elenco dei beni immobili regionali da destinare agli enti locali territoriali interessati, al prezzo simbolico di un euro e che l'ente locale che aliena il bene immobile assegnato sia obbligato a destinare le risorse nette derivanti dal prezzo di vendita per la valorizzazione di beni di proprietà della Regione insistenti nel proprio territorio.«Lo scorso anno – prosegue Fasolino – avevo percorso una analoga iniziativa non raccogliendo però la stessa benefica sorte. Oggi l'opportunità di poter usufruire ad un prezzo simbolico della disponibilità di questi immobili rappresenta un sicuro valore aggiunto per le amministrazioni locali; ai Sindaci spetterà il compito e l'onere di valorizzarli e riqualificarli, ma soprattutto trasformarli in possibile leva economica per il loro territorio».«Gli enti locali – conclude il consigliere gallurese - avranno l'occasione, infatti, attraverso opportune politiche di programmazione ed investimento, di migliorare le opere presenti a favore della collettività e potranno anche procedere a pianificare il miglioramento e la riqualificazione di quel ricco patrimonio regionale che insiste in Sardegna che per evidenti ragioni di diponibilità di bilancio non può essere opportunamente valorizzato ed utilizzato».
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