Lavoratori Clea uniti in sciopero per dire no ai 139 licenziamenti

Guarda le FOTO e il VIDEO in fondo all'articolo
di Davide Mosca
OLBIA. Un inverno che si sta tramutando in inferno. Centotrenta lavoratori della Clea a rischio licenziamento. Oggi c'è stato lo sciopero dei lavoratori con il sit in davanti all'azienda di proprietà dell'imprenditore Gianni Iervolino e successivamente davanti al municipio per chiedere un incontro con il sindaco Settimo Nizzi.  "I panni laviamoceli in Sardegna il lavoro è il nostro", "Tutti uniti per il nostro lavoro", "non siamo dei numeri, ma persone che offrono un importante servizio alla società". La musica degli slogan di protesta stona con il tiepido sole della giornata, ma evidenzia il malessere che attanaglia sempre di più il territorio. I sindacati uniti, Cgil e Cisl sono al fianco dei lavoratori che chiedono soluzioni alla politica perché si possa fare da intermediaria nei confronti di un imprenditore "sordo" e poco incline alla trattativa. Nello specifico un intero ramo d'azienda quello della fornitura di lavanderia per gli ospedali, con un buco di milioni di euro, verrebbe chiuso per far fronte ai debiti di bilancio. Che tradotto vuol dire licenziamenti.

I sindacati ritengono che possano esserci delle soluzioni alternative: "Se l'imprenditore non è più interessato alla parte ospedaliera che lasci ad altri imprenditori. C'è chi è disposto ad entrare in società con Iervolino per salvare questo ramo d'azienda, ma sembra che l'ipotesi sia stata scartata a priori". La paura dei lavoratori è tanta. Ritrovarsi a 50 anni senza un lavoro è un tragedia. Tanto più se si è specializzati in un settore così specifico, dove un posto di lavoro perso lo è per sempre". Gli orizzonti non sono poi così scuri se si guarda al futuro. Secondo i sindacati la Asl unica richiederà un appalto unico per la fornitura degli ospedali e allora si potrebbero creare commesse per svariati milioni di euro, senza considerare l'impatto dell'apertura del Mater Olbia. Il pericolo concreto è che all'arrivo di importanti opportunità, la Gallura, Olbia e la Sardegna non ci saranno e verranno da fuori a coprire questo tipo di servizi. Il sindaco Settimo Nizzi ha incontrato i lavoratori dopo un po' di attesa e gli ha garantito l'impegno dell'amministrazione ad intavolare una discussione con l'azienda e con tutte le forze del territorio per tentare di salvare la situazione. Luisa Di Lorenzo, segretaria provinciale della Cgil ha chiesto e ottenuto un incontro urgente in comune tra rappresentanti sindacali, sindaco e consiglieri regionali. Nel frattempo i lavoratori si chiedono cosa ne sarà del loro futuro e ripongono ancora una volta la propria fiducia negli amministratori che hanno votato proprio per risolvere anche questo tipo di questioni.

© Riproduzione non consentita senza l'autorizzazione della redazione

Galleria Fotografica