OLBIA. Le piccole testate online ogni giorno svolgono un ruolo essenziale nell'informazione locale e regionale. Arrivano lì dove altri non possono, proprio per la dimensione territoriale e di fiducia conquistata articolo dopo articolo con i propri lettori. Sacrifici, tanti. Onori moltissimi. Oneri troppi e spesso poco sostenibili.
Così quando la Giunta Regionale ha approvato una delibera per il "Sostegno alle testate giornalistiche online" molti piccoli editori hanno pensato finalmente ad una boccata d'ossigeno, al giusto riconoscimento per l'attività svolta. Duecento mila euro per riconoscere "pari dignità e anche condizioni di trattamento nella distribuzione dei contributi con gli altri media dell'informazione". Quando, però, è stato possibile leggere il bando ad un mese circa dalla sua delibera, in molti sono "caduti dalla sedia". Non basta essere una testata giornalistica regolarmente registrata, pubblicare quotidianamente notizie ed essere operativi sul territorio da almeno tre anni. Il bando non è per tutti i regolari quindi, ma solo per una minima parte.
La delusione di molte realtà sarde è stata tradotta in una lettera indirizzata all'assessore regionale alla cultura Claudia Firino per chiedere di rivedere il bando che non rispecchia la realtà dell'informazione regionale online:
"Purtroppo, pur riconoscendo il suo merito nell'aver intrapreso una nuova strada, l'impostazione del contributo come rimborso delle «spese ammissibili sostenute» nell'anno precedente alla delibera, rischia di vanificare l'intenzione di aiutare questi piccoli editori, che spesso devono fare i conti con una struttura organizzativa ancora in fase embrionale e che quindi contavano sul «sostegno» con l'obiettivo di far crescere e migliorare la propria attività editoriale", così hanno scritto i rappresentanti e direttori di Ad Maiora Media (Fabio Meloni), Buongiorno Alghero (Gianni Olandi), Cronache Nuoresi (Sonia Meloni), Isola 24 Sport (Ignazio Caddeo), La Donna Sarda (Francesca Columbu), Olbia Notizie (Davide Mosca) ed Olbianova (Mauro Orrù).
"Avevamo immaginato – si legge, poi, nella nota – un aiuto che potesse servire a ‘reggere il peso' di un'attività entusiasmante, ma allo stesso tempo onerosa e faticosa e, finora, mai considerata dalle Istituzioni regionali. Un «sostegno» per contribuire alla crescita, al consolidamento e ad un progressivo miglioramento. Ma, fatti salvi i necessari criteri burocratici e le caratteristiche che consentono di distinguere una testata giornalistica da altri siti generici (blog, aggregatori di notizie ecc.), pochissimi editori, finora, si sono potuti concedere il lusso di assumere giornalisti applicando i «contratti nazionali» (come indicato nei requisiti), anche perché in tante situazioni la figura dell'editore corrisponde a quella di un giornalista che, facendosi imprenditore di se stesso, diventa direttore della sua testata on line, contribuendo così certamente ad implementare l'occupazione, ma non i ‘contratti' o le ‘buste paga'. Il rischio è che sia estremamente ridotto il numero delle testate ammesse a contributo, rispetto a quelle effettivamente operative, con ulteriore pericolo di perdere parte dello stanziamento previsto e di vanificare le lodevoli intenzioni del provvedimento".
Non solo critiche al bando, ma anche proposte da attuare in via sperimentale almeno per i primi tre anni di aiuti previsti. Indicazioni che l'assessore Firino ha ascoltato con attenzione, in un incontro con uno dei rappresentanti delle testate online e il giornalista dell'Assostampa Giuseppe Meloni. Purtroppo il finale non è stato quello aspettato. Il gioco è fatto: la scadenza per i contributi era fissato per il 21 settembre e ormai, come comunicato dalla Firino, "se ne riparlerà" l'anno prossimo.
Così quando la Giunta Regionale ha approvato una delibera per il "Sostegno alle testate giornalistiche online" molti piccoli editori hanno pensato finalmente ad una boccata d'ossigeno, al giusto riconoscimento per l'attività svolta. Duecento mila euro per riconoscere "pari dignità e anche condizioni di trattamento nella distribuzione dei contributi con gli altri media dell'informazione". Quando, però, è stato possibile leggere il bando ad un mese circa dalla sua delibera, in molti sono "caduti dalla sedia". Non basta essere una testata giornalistica regolarmente registrata, pubblicare quotidianamente notizie ed essere operativi sul territorio da almeno tre anni. Il bando non è per tutti i regolari quindi, ma solo per una minima parte.
La delusione di molte realtà sarde è stata tradotta in una lettera indirizzata all'assessore regionale alla cultura Claudia Firino per chiedere di rivedere il bando che non rispecchia la realtà dell'informazione regionale online:
"Purtroppo, pur riconoscendo il suo merito nell'aver intrapreso una nuova strada, l'impostazione del contributo come rimborso delle «spese ammissibili sostenute» nell'anno precedente alla delibera, rischia di vanificare l'intenzione di aiutare questi piccoli editori, che spesso devono fare i conti con una struttura organizzativa ancora in fase embrionale e che quindi contavano sul «sostegno» con l'obiettivo di far crescere e migliorare la propria attività editoriale", così hanno scritto i rappresentanti e direttori di Ad Maiora Media (Fabio Meloni), Buongiorno Alghero (Gianni Olandi), Cronache Nuoresi (Sonia Meloni), Isola 24 Sport (Ignazio Caddeo), La Donna Sarda (Francesca Columbu), Olbia Notizie (Davide Mosca) ed Olbianova (Mauro Orrù).
"Avevamo immaginato – si legge, poi, nella nota – un aiuto che potesse servire a ‘reggere il peso' di un'attività entusiasmante, ma allo stesso tempo onerosa e faticosa e, finora, mai considerata dalle Istituzioni regionali. Un «sostegno» per contribuire alla crescita, al consolidamento e ad un progressivo miglioramento. Ma, fatti salvi i necessari criteri burocratici e le caratteristiche che consentono di distinguere una testata giornalistica da altri siti generici (blog, aggregatori di notizie ecc.), pochissimi editori, finora, si sono potuti concedere il lusso di assumere giornalisti applicando i «contratti nazionali» (come indicato nei requisiti), anche perché in tante situazioni la figura dell'editore corrisponde a quella di un giornalista che, facendosi imprenditore di se stesso, diventa direttore della sua testata on line, contribuendo così certamente ad implementare l'occupazione, ma non i ‘contratti' o le ‘buste paga'. Il rischio è che sia estremamente ridotto il numero delle testate ammesse a contributo, rispetto a quelle effettivamente operative, con ulteriore pericolo di perdere parte dello stanziamento previsto e di vanificare le lodevoli intenzioni del provvedimento".
Non solo critiche al bando, ma anche proposte da attuare in via sperimentale almeno per i primi tre anni di aiuti previsti. Indicazioni che l'assessore Firino ha ascoltato con attenzione, in un incontro con uno dei rappresentanti delle testate online e il giornalista dell'Assostampa Giuseppe Meloni. Purtroppo il finale non è stato quello aspettato. Il gioco è fatto: la scadenza per i contributi era fissato per il 21 settembre e ormai, come comunicato dalla Firino, "se ne riparlerà" l'anno prossimo.
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