Time in Jazz entra nel vivo
Giornata carica di appuntamenti

OLBIA. Parte da Bortigiadas la giornata di oggi, venerdì 12, del ventinovesimo Time in Jazz, il festival in corso fino a ferragosto tra Berchidda e altri centri del nord Sardegna. Alle 11 nella chiesa di San Nicola del piccolo centro gallurese, è di scena il quartetto Four and More, sotto la cui insegna si riconoscono quattro jazzisti sardi di lunga esperienza e dai differenti percorsi artistici: il sassofonista Massimo Carboni, il pianista Alessandro Di Liberto, il contrabbassista Nicola Muresu e il batterista Paolo Sechi. Proporranno in concerto le loro composizioni originali, scritte e arrangiate per l'occasione, fondendo assieme le diverse personalità in un discorso comune caratterizzato dalla ricerca del massimo interplay.

Ancora una chiesa, quella di San Lorenzo a Tempio Pausania, fa da cornice all'appuntamento del pomeriggio (con inizio previsto come sempre alle 18): a tenere banco, la voce e il pianoforte di Silvia Zaru. Nata nel 1973 a Milano, dove si è poi diplomata al Conservatorio "Giuseppe Verdi" in Pianoforte, Didattica della Musica, Composizione e Jazz, questa artista non vedente conta sei dischi all'attivo: il più recente è "I like the sunrise", uscito lo scorso aprile e registrato con Massimo Colombo (pianoforte), Attilio Zanchi (contrabbasso) e Tommaso Bradascio (batteria). Silvia Zaru si è esibita in vari teatri in Italia e all'estero, e ha partecipato a diverse trasmissioni radiofoniche e televisive. Ha collaborato inoltre con le case editrici De Agostini e Bmg, realizzando cd di supporto a testi di Educazione Musicale per ragazzi. Dal 2004 al 2011 è stata direttore artistico dell'associazione Musica e Incanto, ed è docente di Pianoforte al liceo musicale Tenca di Milano.
 
Il fulcro della serata, come sempre, è a Berchidda. Alle 19 parte la prima parata musicale della Funky Jazz Orkestra in giro per le vie e le piazze del paese con la sua coinvolgente miscela di brani originali tra funky, jazz, pop, rock, e altri pezzi di artisti come James Brown, Herbie Hancock, Joe Zawinul, Jaco Pastorius, non senza spazi per l'improvvisazione. Fondata nel 2011 e diretta da Antonio Meloni, la formazione berchiddese (che sarà di nuovo in azione per le strade sabato 13 e lunedì 15, sempre a partire dalle 19) è la prima funky street band della Sardegna; già di scena in precedenti edizioni di Time In Jazz e in altri contesti isolani, conta esibizioni anche in ambito nazionale, come la partecipazione, lo scorso 4 settembre, alla maratona di musica "Il Jazz Italiano per L'Aquila".
 
Intorno alle 20, nuovo appuntamento con Fuori Tempo, la mini rassegna che vede esibirsi in alcuni locali del centro storico di Berchidda formazioni e musicisti impegnati tra produzioni d'autore e sperimentazioni musicali originali. Domani (venerdì 12) è di scena il Quasi Trio nello spazio tra il Bar Centrale e il Bar K2. Dopo una pausa di un giorno, Fuori Tempo torna domenica (14 agosto) al Cafè Rosé con Zamua, mumucs e Dj Cris , e infine lunedì sera al Bar Al Muretto con Spedicati.
 
Alle 21,30 si accendono i riflettori sul "palco centrale" del festival, quello allestito nella piazza del Popolo a Berchidda, per il primo dei due set in programma: protagonista il duo formato dal pianista e compositore Bugge Wesseltoft, tra le figure di primo piano della vivace scena jazzistica norvegese, e da Christian Prommer, producer di musica elettronica e batterista americano con base a Monaco di Baviera, da oltre due decenni sulla scena techno e jazz crossover. Piano classico ed elettrico, sintetizzatore, batteria e laptop; ritmi primordiali e moderni che si intrecciano e aggrovigliano; suoni acustici ed elettronici, spesso distorti e riplasmati al volo in un remix che avviene dal vivo sul palco. Si presenta così, con una forte componente di libera improvvisazione, il loro progetto musicale. Partito da un retroterra jazzistico, Bugge Wesseltoft – che ha suonato e registrato con artisti del calibro di Jan Garbarek, Arild Andersen, Sidsel Endresen e Terje Rypdal - si è spostato verso la musica elettronica, passando dalle atmosfere nordiche del suo periodo artistico con la ECM alla definizione di un "future jazz" con il suo gruppo New Conception of Jazz e attraverso la sua casa discografica Jazzland, con cui ha contribuito al lancio del Nu-Jazz norvegese. Christian Prommer, dal canto suo, ha sempre adottato un approccio jazzistico al fare musica: eclettico e di vedute aperte, questo percussionista, DJ e producer ha iniziato a sperimentare con campionatori e drum machine alla fine degli anni Ottanta per muoversi successivamente tra suoni organici ed elettronici, tra modernismi techno e sound tipo Blue Note. Con il suo progetto Drumlesson ha chiuso il cerchio, fondendo le sue radici jazz con il suo amore per la musica dance ed elettronica.
 
La seconda parte della serata, intorno alle 23 circa, porta sul palco la "Norma" di Bellini riscritta in chiave jazzistica dal compositore, arrangiatore, direttore d'orchestra e pianista Paolo Silvestri: un progetto che ha debuttato l'estate scorsa a Catania nell'ambito del festival I Art con l'esecuzione dell'Orchestra Jazz del Mediterraneo e Paolo Fresu come solista; a Berchidda viene riproposto da un complesso di diciassette elementi che mescola musicisti di quella formazione siciliana e dell'Orchestra Jazz della Sardegna (Michela Calabrese al flauto, Orazio Maugeri, Dante Casu, Gianpiero Carta, Teodoro Ruzzettu, e Marco Maiore ai sassofoni, Giovanni Nicosia, Luca Uras, Emanuele Dau, e Pietro Pilo alle trombe, Gavino Mele e Roberto Chelo ai corni, Salvatore Moraccini e Guido Murgia ai tromboni, Sebastiano Burgio al pianoforte, Alberto Fidone al contrabbasso e Giuseppe Tringali alla batteria) sempre sotto la bacchetta di Silvestri e con il trombettista sardo alle prese con le melodie del capolavoro di Bellini. In un primo tempo il progetto prevedeva una rivisitazione delle arie più famose del compositore catanese. "È durante il lavoro di arrangiamento che ho invece maturato l'intenzione di creare una versione moderna di 'Norma'", spiega Silvestri, "lasciando quasi inalterate le melodie nella loro straordinaria bellezza, mantenendone spesso la forma simile alle canzoni popolari del nostro tempo, pur senza rispettare la successione originale dei brani, ma rielaborando l'armonia e la strumentazione in uno stile jazzistico".
 
 
·         Altri appuntamenti della giornata di domani
 
Non solo musica a Time in Jazz. Domani (venerdì 12) al Cinema Santa Croce di Berchidda, si inaugura la rassegna cinematografica curata da Gianfranco Cabiddu e dal Gruppo cinema che, come ogni anno, segue il tema che caratterizza il festival: "Vedere Oltre" è il titolo e allo stesso tempo l'invito racchiuso nella rassegna di film per questa edizione di Time in Jazz dedicata agli Occhi, in cui sarà riproposta una rilettura di classici del grande schermo e di recenti documentari che riflettono il senso dello sguardo, dell'immagine, del vedere. I lavori che saranno proiettati nel primo pomeriggio (alle 16) fino a domenica (14 agosto), spaziano dai classici "Blow Up" di Michelangelo Antonioni e "La Finestra sul Cortile" di Alfred Hitchcock al documentario "Alla ricerca di Vivian Mayer", la scoperta di una delle più importanti fotografe del XX secolo, e infine a "Per altri occhi" di Silvio Soldini, un documentario che racconta la vita quotidiana di dieci antieroi tutti ciechi, che "vedono" chiaramente il loro destino e il mondo e seguono i loro sogni.
 
Altre visioni negli spazi di Sa Casara dove il P.A.V., il Progetto Arti Visive di Time in Jazz dedicato all'arte contemporanea (a cura di Giannella Demuro e Antonello Fresu), propone una rassegna di video curata da Valerio Dehò: Storia dell'Occhio, questo il titolo, indaga sui vari fronti della percezione visiva partendo dalle opere surrealiste di Salvador Dalì, Louis Buñuel, Man Ray e Marcel Duchamp, passando per le opere astratte di Norman Mclaren e le virate maniacali di "L'occhio che uccide" di Michael Powell, per arrivare infine allo stravolgimento e accostamento tra suono e immagine nelle due versioni di "Emak Bakia" di Man Ray riprese dai Radiohead e da Ortiz Morales nella sua "Psychotic Version".
 
Da domani (venerdì 12), e fino a lunedì (15 agosto) tornano le presentazioni di Winebook, lo spazio dedicato alle novità editoriali con aperitivo nei bar di Berchidda. La serie di incontri prende il via alle 18 al Bar Al Muretto, con "Le banditesse, storie di donne fuorilegge in Sardegna" di Franco Fresi, uscito quest'anno per Il Maestrale: tre ritratti di donne spietate vissute in diverse epoche storiche, da Donna Lucia Delitala di Nulvi, alla nuorese Maria Antonia Serra-Sanna detta Sa reina, a Paska Devaddis di Orgosolo. Sabato Winebook si sposta al Bar K2, dove Gian Nicola Spanu presenterà il suo "Strumenti e suoni della musica sarda" (Ilisso). Domenica, al Caffè Rosé, sarà la volta di Anna Castellino con il suo ultimo romanzo, "La bimba di Madame Fransé" (Aipsa). L'ultimo appuntamento, lunedì 15, è di nuovo al bar Al Muretto per la presentazione di "Se ascolti il vento", il romanzo di debutto di Franco Mannoni (Arkadia).
 
 
·         Anticipazioni sulla giornata di sabato 13
 
La giornata di sabato 13 agosto si apre a mezzogiorno nei pressi di Loiri Porto San Paolo, sulla spiaggia di Porto Taverna, con il progetto BAM, del contrabbassista Marco Bardoscia, il quartetto d'archi Alborada e la pianista Rita Marcotulli. Un progetto nato da un'idea del primo e della violinista Sonia Peana e che si muove tra jazz, canzoni e musica da camera.

Nel pomeriggio il festival fa scalo a Telti, dove, alle 18, nella chiesa di Santa Vittoria è di scena in piano solo un altro nome di spicco della scena jazzistica italiana, Stefano Battaglia.

Un inedito duo per una produzione originale di Time in Jazz al centro del primo concerto della serata in piazza del Popolo a Berchidda (alle 21,30): reduce dall'impegno del mattino con BAM, Rita Marcotulli dialoga con l'eclettico polistrumentista francese, con radici in Martinica, Mino Cinelu.

Nel secondo set Time in Jazz cala l'asso: sulla ribalta di piazza del Popolo sale infatti Charles Lloyd, uno dei sassofonisti più importanti nella storia del jazz dell'ultimo mezzo secolo, qui alla testa del suo New Quartet con Jason Moran al pianoforte, Harish Raghavan al contrabbasso e Eric Harland alla batteria.
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