OLBIA. In merito alla riforma degli enti locali in Sardegna il consigliere comunale del partito democratico, Pietro Spano, ha dichiarato tutto il suo disappunto. A suo dire la gestione da parte della Giunta regionale starebbe andando verso una decisione univoca senza tenere in considerazione la specificità dei territori e soprattutto il parere di questi ultimi. Perché non prendere in considerazione una vasta area metropolitana del Nord Sardegna? E' questo il quesito che Pietro Spanu annunciando azioni di protesta degli amministratori locali in caso la Regione non faccia un passo indietro. Ecco il comunicato del consigliere nella sua forma integrale.
"Intervengo nella discussione sulla riforma regionale degli enti locali profondamente deluso per via dei modi con cui la giunta regionale sta gestendo il confronto con i territori e le amministrazioni locali.
Il pressing cagliaritano a favore del voto e la scusa additata dall'assessore " non c'è più tempo per portare modifiche", in occasione dell'incontro con il consiglio delle autonomie locali, è inaccettabile.
D'altronde non mi risulta che gli amministratori sardi abbiano preteso a gran voce la nascita dell'ennesimo provvedimento provvisorio ( dopo quello in materia di urbanistica), tanto più in un momento in cui in parlamento è in discussione una riforma costituzionale in merito.
Ma l'atteggiamento che personalmente condanno più di altro, consiste nella reiterata minaccia di dimissioni da parte dell'assessore competente, qualora il disegno di legge non trovi il consenso in consiglio regionale, in barba alla legittima alzata di scudi che arriva dai territori sardi.
In tempi non sospetti Gianpiero Scanu alzò il livello di allarme riguardo alle manovre politiche regionali in materia di enti locali, per tutta risposta venne definito un liturgico della politica dal facile allarmismo, a distanza di poco tempo la verità è presto detta. In tanti non abbiamo saputo cogliere quel monito ed oggi ci ritroviamo a cadere nello stesso tranello che ci ha portati due anni fa a fare i conti con la sciagurata legge regionale elettorale, devastante per la Gallura, mica questioni di poco conto.
No mi dilungherò su aspetti tecnici abbondantemente discussi nell'ultimo mese:
Perché è consentita una area metropolitana, una nuova provincia del sud, ma non una vasta area metropolitana del nord Sardegna munita di due porti e due aeroporti?
Mi limito ad affermare che se non si farà un passo indietro ne vedremo delle belle, a prescindere dalle dimissioni di uno o più assessori regionali, per le quali ce ne faremo una ragione, assolutamente certo del fatto che saranno centinaia gli amministratori locali pronti a prendere decisioni drastiche".