OLBIA. Il gran giorno è arrivato, la sua storia ha fatto il giro del web e dei media nazionali spaccando in due l'opinione pubblica. La stampa non poteva mancare, ma Mattia spiazza tutti, arriva a scuola accompagnato dalle sorelle e pochi istanti prima di entrare nell'istituto si toglie il piercing dal naso e copre quello sulla guancia con un cerotto. Il ragazzo non vuole parlare, ma sorride, come se la battaglia l'avesse già vinta. Il regolamento esiste, è firmato da tutti, dagli insegnanti, dai docenti, dai genitori, quello che contestano i familiari di Mattia sono i metodi attuati con l'intervento dei carabinieri.
"Le regole vanno rispettate -ha commentato il ragazzo di una delle sorelle di Mattia, incaricato dalla famiglia di rilasciare dichiarazioni alla stampa- in anarchia non si vive e Mattia oggi si toglierà il piercing, ma quello che noi contestiamo è il metodo utilizzato. Non è concepibile l'intervento dei carabinieri per una cosa che poteva essere risolta in modo sicuramente più pacifico". Nel frattempo tutta la stampa, compresi i telegiornali regionali e nazionali si sono occupati della questione. Divisa l'opinione pubblica che da una parte sostiene la decisione della preside di far applicare il regolamento soprattutto in un istituto alberghiero che forma i ragazzi per il mondo del lavoro, dall'altra tutti quelli che ritengono che l'abito non faccia il monaco. In questo momento è in corso l'assemblea d'istituto all'Alberghiero dove i ragazzi discuteranno della vicenda e dovranno votare il regolamento. In corso anche un incontro con gli operatori del settore alberghiero, con l'intento di spiegare l'importanza delle regole e di un abbigliamento decoroso soprattutto nel settore di riferimento.