Continuità territoriale, la Sardegna non può rinunciare alla CT2

La continuità territoriale non è solo un collegamento ma un insieme di fattori che sanciscono il diritto inalienabile alla mobilità dei Sardi, da e per la Sardegna. Non è accettabile che la UE non permetta di eseguire determinate rotte perché già servite dalle low cost. Lo è di più che la Regione Sardegna non si opponga in maniera decisa a tutela della propria terra e dei suoi concittadini.
 La UILTRASPORTI non è contraria all'utilizzo delle low cost per queste tratte, ma le stesse devono sottostare alle norme e regole previste per la CT2. Possibilità di interagire con il  vettore attraverso un call center, trasportare passeggeri barellati,  orari e frequenze, tariffa agevolata e regolamentazione della stessa(rimborso, cancellazione e variazione).
Con la cancellazione della CT2 le ricadute su tutto l'indotto saranno gravissime. Il danno occupazionale di tale gesto ricadrà sui dipendenti degli aeroporti Sardi e sulla compagnia aerea Meridiana.

La UILTRASPORTI chiede: 

Che la CT2 venga prorogata per altri dodici mesi affinché, in tale periodo, si possa esplorare e studiare una nuova forma di Continuità Territoriale condivisibile dall'Unione Europea;

Che la CT2 debba essere finanziata dallo Stato Italiano con il riconoscimento della insularità e che lo veda impegnato nelle trattative con L'Unione Europea al fianco della Regione Sardegna;

Che la Meridiana si impegni formalmente ad operare sugli aeroporti minori attraverso un accordo con la RAS al fine di garantire per 12 mesi il servizio nel pieno rispetto delle regole e/o accordi che si individueranno.


La UILTRASPORTI non permetterà che le scelte politiche possano mettere a rischio i già precari livelli occupazionali del nostro Territorio.  Invitiamo, pertanto, il Presidente Pigliaru e l'Assessore ai Trasporti Deiana ad una attenta riflessione su ciò che comporterebbe la cancellazione della CT2.
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