"Basta con questo vergognoso silenzio del governo sulla vendita di Tirrenia. Non basta il finto contrasto della regione ora si aggiunge un silenzio complice del Governo. Il tentativo della maggioranza di spostare l'attenzione sulla nuova proprietà di Tirrenia convocandoli in commissione domani è destituito di ogni utilità. Chi deve rispondere dell'operazione è il governo che foraggia quell'operazione con 73 milioni di euro all'anno. La maggioranza, a partire dai parlamentari sardi del Pd, stanno tentando di nascondere le responsabilità del governo e della regione. E' un giochetto che durerà poco perché stamane è stata ammessa l'interpellanza urgente che obbliga il governo a venire in aula a Montecitorio a rispondere del misfatto Tirrenia. Venerdì mattina, infatti, il governo dovrà rispondere su questa compravendita che ha ulteriormente aggravato il monopolio sui mari per la Sardegna".
Lo ha annunciato poco fa il deputato sardo Mauro Pili subito dopo la convocazione del governo per venerdi mattina in aula a Montecitorio per rispondere del caso Tirrenia.
Questi i quesiti ai quali il governo dovrà dare una risposta urgente:
-Se non ritengano di dover intervenire immediatamente, per quanto di propria competenza, considerato il rilevante contratto di servizio pubblico di cui la Cin è beneficiaria, al fine di valutare se tale operazione non pregiudichi l'interesse pubblico e le stesse condizioni iniziali imposte dalla Commissione europea allo Stato italiano per la definizione dell'operazione di privatizzazione;
-Se il Governo sia stato interpellato sulla vicenda societaria e se i dicasteri competenti abbiano in qualche modo dato un assenso, formale e/o politico/istituzionale ad un'operazione che riguarda una società la cui prerogativa principale è quella dello svolgimento di un servizio pubblico per conto dello Stato stesso;
-Se non ritenga che, in considerazione delle mutate condizioni iniziali societarie, e il venir meno sostanziale del rispetto del principio della concorrenza, non si debba recedere dal contratto in base all'articolo 15 della convenzione e definire l'assegnazione del contributo attraverso procedure trasparenti di evidenza pubblica che possano garantire un abbattimento dei costi e il miglioramento del servizio;
-Se, anche in considerazione della presenza nel collegio sindacale della società dei rappresentanti del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e del Ministero dell'economia e delle finanze, non ritengano indispensabile esercitare i controlli di competenza su qualsiasi buonuscita in contrasto con le dichiarazioni di deficit di bilancio poste alla base della grave cancellazione dei servizi da e per la Sardegna;
-Se non intendano esercitare, per quanto di competenza, ogni iniziativa di controllo sui conti della Cin Tirrenia;
se non ritengano di dover verificare i costi reali del servizio di continuità territoriale sia in termini parametrici che di qualità di servizio;
-Se non ritengano di dover acquisire ogni elemento utile circa i termini dei contratti con i dirigenti stessi della Cin, considerato il preminente finanziamento dell'attività con risorse pubbliche.
Lo ha annunciato poco fa il deputato sardo Mauro Pili subito dopo la convocazione del governo per venerdi mattina in aula a Montecitorio per rispondere del caso Tirrenia.
Questi i quesiti ai quali il governo dovrà dare una risposta urgente:
-Se non ritengano di dover intervenire immediatamente, per quanto di propria competenza, considerato il rilevante contratto di servizio pubblico di cui la Cin è beneficiaria, al fine di valutare se tale operazione non pregiudichi l'interesse pubblico e le stesse condizioni iniziali imposte dalla Commissione europea allo Stato italiano per la definizione dell'operazione di privatizzazione;
-Se il Governo sia stato interpellato sulla vicenda societaria e se i dicasteri competenti abbiano in qualche modo dato un assenso, formale e/o politico/istituzionale ad un'operazione che riguarda una società la cui prerogativa principale è quella dello svolgimento di un servizio pubblico per conto dello Stato stesso;
-Se non ritenga che, in considerazione delle mutate condizioni iniziali societarie, e il venir meno sostanziale del rispetto del principio della concorrenza, non si debba recedere dal contratto in base all'articolo 15 della convenzione e definire l'assegnazione del contributo attraverso procedure trasparenti di evidenza pubblica che possano garantire un abbattimento dei costi e il miglioramento del servizio;
-Se, anche in considerazione della presenza nel collegio sindacale della società dei rappresentanti del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e del Ministero dell'economia e delle finanze, non ritengano indispensabile esercitare i controlli di competenza su qualsiasi buonuscita in contrasto con le dichiarazioni di deficit di bilancio poste alla base della grave cancellazione dei servizi da e per la Sardegna;
-Se non intendano esercitare, per quanto di competenza, ogni iniziativa di controllo sui conti della Cin Tirrenia;
se non ritengano di dover verificare i costi reali del servizio di continuità territoriale sia in termini parametrici che di qualità di servizio;
-Se non ritengano di dover acquisire ogni elemento utile circa i termini dei contratti con i dirigenti stessi della Cin, considerato il preminente finanziamento dell'attività con risorse pubbliche.
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