Pili, scandalosa gestione del caso Ebola. "Dimissioni immediate"

"Gestione da terzo mondo, senza mezzi e con un'improvvisazione da far rabbrividire. La gestione del caso ebola riserva fatti e responsabilità inaudite. La relazione in partenza dall'assessorato alla Sanità verso il ministero della Salute contiene elementi che in un qualsiasi stato di diritto porterebbero alla sollevazione immediata del responsabile di tali negligenze. Le ridicole argomentazioni dell'assessore regionale franano dinanzi ai fatti e ai documenti. Non solo non sono stati rispettati i protocolli ma dalla cronologia dei fatti emergono negligenze e responsabilità dirette della regione Sarda che ha più volte dichiarato che aveva messo a punto il sistema in modo impeccabile.  Dichiarazioni gratuite e destituite di ogni fondamento visto che la relazione riservata mette a nudo fatti inequivocabili e non manipolabili. Per quanto mi riguarda è un dovere divulgare questa relazione. Non si possono continuare a fare dichiarazioni false e gratuite per nascondere la realtà. Non si gioca con la salute e soprattutto non si devono mai nascondere i fatti. Dinanzi agli elementi contenuti nella relazione riservata bene farebbe l'assessore regionale a smetterla di divulgare dichiarazioni d'ufficio e tragga le conclusioni senza perdere altro tempo. Questa gestione della sanità sarda è risultata un vero pericolo per tutti i sardi e non solo".

Lo ha detto poco fa il deputato sardo di Unidos  Mauro Pili divulgando numerosi stralci della relazione predisposta nelle ultime 24 ore e giunta stamane negli uffici di via Roma a Cagliari. Relazione che se non subirà tagli d'ufficio nell'assessorato alla Sanità giungerà agli organismi nazionali e internazionali mettendo in luce il vero disastro della gestione del caso ebole da parte della Regione. Pili ha riprodotto questi elementi anche in una interrogazione urgente al Ministro della Salute Lorenzin perché riferisca immediatamente in aula a Montecitorio.
"E' fin troppo evidente che la Regione – ha detto Pili - ha responsabilità diretta proprio perché emerge una palese carenza gestionale e organizzativa che va individuata prima di tutto nel vertice della sanità sarda. Aver dichiarato otto mesi fa che la Sardegna era perfettamente organizzata e aver tentato di smentire la mia denuncia di totale di inadeguatezza fatta ad ottobre dello scorso anno è il fatto più grave proprio perché si è mentito senza pudore. I fatti descritti nella relazione smantellano punto per punto quelle affermazioni gratuite e falsamente rassicuranti dell'assessore regionale. Meno male l'assessore aveva dichiarato che tutto era perfettamente funzionante. Ecco alcuni dei punti salienti della Relazione riservata sulla vicenda ebola:
1) non esisteva nessuna camera di isolamento attrezzata. Anzi in quelle ore viene fatto un sopralluogo ed emerge non solo che la stanza non era  isolata ma l'intera area risultava totalmente abbandonata e per niente funzionante. Non funzionavano le porte, gli ascensori portavano all'interno dell'area, non c'erano bagni efficienti e mancava l'acqua. Roba da terzo mondo. 
2) mancava tutto per fronteggiare ebola. Chi lo dice? gli atti! basta leggere quest'altro stralcio della relazione. Mancava tutto tanto che il 14 maggio viene dato mandato per l'acquisto di barelle attrezzate e tutte le attrezzature necessarie a partire dall'equipaggiamento del personale medico e paramedico.
3) non esiste un'area di decontaminazione dei medici e nella relazione emerge lo scandalo delle lenzuola che vengono di tutta fretta impregnate di varechina per allestire l'area di decontaminazione dei medici. In piena emergenza ci si accorge che non esiste un'area di decontaminazione dei medici e degli assistenti impegnati nell'emergenza. Si è costretti ad allestirla come nel terzo mondo impregnando le lenzuola di varechina. 
4) il sangue infetto è stato gestito nel sistema analitico interno, nessuna sanificazione di sicurezza ulteriore. Il processo di sanificazione descritto nella relazione sottolinea che non vi è stata nessuna ulteriore sanificazione. 
5) i macchinari  per le analisi vengono utilizzati per tutto il giorno per le urgenze e il personale senza alcuna protezione. E' scritto nella relazione che l'operatore non usa guanti. Roba da non credere. E secondo l'assessore tutto si è svolto seguendo alla lettera i protocolli. Nei protocolli era previsto anche questo? 
6) le immagini che hanno fatto il giro del web vengono smentite dall'affermazione che tutto il personale fosse autorizzato. In realtà si facevano i selfie in abiti civili con la barella e il paziente che attraversava la hall. Anche questo era previsto dai protocolli? E quelle immagini che dimostrano il contrario? 
"Non mi pare ci sia molto altro da aggiungere. Questi sono atti e fatti – conclude Pili. Le altre sono chiacchiere. Non resta che trarne le conseguenze con immediate dimissioni per manifesta irresponsabilità e incapacità".
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