Sarà dedicata alla memoria del partigiano Gavino Cherchi la mattinata tempiese di lunedì 4 Maggio 2015, che verrà inaugurata alle ore nove presso il Teatro del Carmine di Tempio Pausania, in occasione del 70° anniversario della Liberazione.
Gavino Cherchi, nato a Ittireddu il 15 agosto 1911, aveva studiato presso gli atenei di Pisa e di Roma; trasferitosi a Parma, dove insegnava al Liceo Classico Romagnosi, entrò nella Resistenza col nome di battaglia "Stella" e fu comandante del locale Servizio Informazioni Partigiano. Catturato dalle squadre nazi-fasciste venne fucilato dopo interminabili torture il 28 marzo 1945, assieme ai partigiani Ines Bedeschi e Alceste Benoldi, pochi giorni prima della liberazione. Il suo corpo e quello dei suoi compagni, gettati nel fiume Po, non vennero mai ritrovati.
Per ricordare la figura di questo partigiano sardo, a Tempio, dopo i saluti ufficiali, Nicola Comerci modererà un breve convegno introduttivo in cui interverranno Gavina Cherchi, docente di Estetica all'Università degli Studi di Sassari e nipote del partigiano Gavino, la Professoressa Maria Chiara Demuro, preside del Liceo Artistico Fabrizio De Andrè di Tempio, il Professor Simone Sechi, il sindaco di Tempio Romeo Frediani, l' assessore alla cultura Roberto Cossu e Domenico Piccinnu, rappresentante territoriale dell'ANPI (Associazione Nazionale Partigiani Italiani).
Interverranno anche il Professor Marco Milanese, Direttore del Dipartimento di Storia e Scienze dell'uomo e della Formazione all'Università di Sassari e il Dottor Simone Pisano, consulente culturale del FASI (Federazione associazioni sarde in Italia).
Dopo un omaggio poetico di Bernardo De Muro, verrà rappresentata, alle ore 10.30, la prima dello spettacolo teatrale "Il vento porta richiami" della compagnia Theatre en Vol, ispirato alla figura dello scomparso partigiano di Ittireddu e allo scritto a lui dedicato "Il viaggio più lungo" di Gavina Cherchi, nipote di Gavino e docente di estetica all'Università degli Studi di Sassari.
Proprio al lavoro e alla dedizione di Gavina Cherchi e a quella di suo Padre Sebastiano si deve la possibilità di poter ricordare oggi la figura di questo partigiano che, se non ha potuto avere una tomba fisica, oggi può essere commemorato con un "monumento" più importante: la memoria collettiva.
Lo spettacolo teatrale è nato da una collaborazione tra il Theatre en Vol e la professoressa Cherchi iniziata un anno fa, quando sulla figura di Gavino lavorò la compagnia serba DAH Teatar, che presentò il suo spettacolo "Presence of Absence" a Sassari in occasione del Festival Strada Girovagando, dedicandolo proprio alla memoria di Gavino Cherchi.
Il testo che sarà rappresentato lunedì è scritto e diretto da Maria Paola Cordella, che sarà in scena insieme a Michèle Kramers e Puccio Savioli.
Gavino Cherchi fu uno dei tanti dispersi, quei "morti senza tomba" di un'assurda guerra fratricida. Eroi cui venne negato anche l'ultimo tributo della sepoltura ma che per questo rimangono presenze in qualche modo più vive. Da Sofocle a Sartre il teatro si è sempre confrontato con questo status di confine, sfruttando la sua speciale capacità di evocare i "richiami" di queste voci, e attraverso di esse richiamare il fondamento di una comunità.
La tenace volontà della famiglia di conservare e tramandare la memoria del partigiano Gavino Cherchi rende più vicino e reale il ricordo di una guerra che la maggior parte delle generazioni viventi non ha visto con i suoi occhi, e che è ormai quasi difficile per i giovani da accettare come realmente accaduta.
Ma queste storie sono alla base della nostra democrazia, ed è impossibile dare valore oggi al sistema su ci si basa la nostra convivenza senza considerare il sacrificio estremo di tante persone che avevano condiviso le scelte e i sogni del partigiano Cherchi.
La storia di Gavino Cherchi è poi anche un ponte tra passato e presente, accomuna la recente storia italiana a quella argentina, cilena, a quella della Ex-Jugoslavia, del Medio Oriente, e a quella degli innumerevoli migranti dispersi in mare. Intendere questa storia comune è anche il presupposto per una vigile e responsabile costruzione del nostro futuro.
Lo spettacolo avrà una replica venerdì 8 Maggio 2015 a Sassari, presso l'auditorium di Via Monte Grappa, alle ore 11.30 per gli studenti delle scuole e alle 21.00 per il pubblico cittadino, e sarà poi presentato nella città di Parma, seconda patria di Gavino Cherchi, il 12 Maggio presso il Teatro delle Briciole, fra i più belli della città.
A Gavino Cherchi la città di Parma ha dedicato anche una via, e la biblioteca del liceo classico Romagnosi, in cui insegnò lettere classiche negli ultimi anni della sua vita, oggi porta il suo nome.
Gavino Cherchi, nato a Ittireddu il 15 agosto 1911, aveva studiato presso gli atenei di Pisa e di Roma; trasferitosi a Parma, dove insegnava al Liceo Classico Romagnosi, entrò nella Resistenza col nome di battaglia "Stella" e fu comandante del locale Servizio Informazioni Partigiano. Catturato dalle squadre nazi-fasciste venne fucilato dopo interminabili torture il 28 marzo 1945, assieme ai partigiani Ines Bedeschi e Alceste Benoldi, pochi giorni prima della liberazione. Il suo corpo e quello dei suoi compagni, gettati nel fiume Po, non vennero mai ritrovati.
Per ricordare la figura di questo partigiano sardo, a Tempio, dopo i saluti ufficiali, Nicola Comerci modererà un breve convegno introduttivo in cui interverranno Gavina Cherchi, docente di Estetica all'Università degli Studi di Sassari e nipote del partigiano Gavino, la Professoressa Maria Chiara Demuro, preside del Liceo Artistico Fabrizio De Andrè di Tempio, il Professor Simone Sechi, il sindaco di Tempio Romeo Frediani, l' assessore alla cultura Roberto Cossu e Domenico Piccinnu, rappresentante territoriale dell'ANPI (Associazione Nazionale Partigiani Italiani).
Interverranno anche il Professor Marco Milanese, Direttore del Dipartimento di Storia e Scienze dell'uomo e della Formazione all'Università di Sassari e il Dottor Simone Pisano, consulente culturale del FASI (Federazione associazioni sarde in Italia).
Dopo un omaggio poetico di Bernardo De Muro, verrà rappresentata, alle ore 10.30, la prima dello spettacolo teatrale "Il vento porta richiami" della compagnia Theatre en Vol, ispirato alla figura dello scomparso partigiano di Ittireddu e allo scritto a lui dedicato "Il viaggio più lungo" di Gavina Cherchi, nipote di Gavino e docente di estetica all'Università degli Studi di Sassari.
Proprio al lavoro e alla dedizione di Gavina Cherchi e a quella di suo Padre Sebastiano si deve la possibilità di poter ricordare oggi la figura di questo partigiano che, se non ha potuto avere una tomba fisica, oggi può essere commemorato con un "monumento" più importante: la memoria collettiva.
Lo spettacolo teatrale è nato da una collaborazione tra il Theatre en Vol e la professoressa Cherchi iniziata un anno fa, quando sulla figura di Gavino lavorò la compagnia serba DAH Teatar, che presentò il suo spettacolo "Presence of Absence" a Sassari in occasione del Festival Strada Girovagando, dedicandolo proprio alla memoria di Gavino Cherchi.
Il testo che sarà rappresentato lunedì è scritto e diretto da Maria Paola Cordella, che sarà in scena insieme a Michèle Kramers e Puccio Savioli.
Gavino Cherchi fu uno dei tanti dispersi, quei "morti senza tomba" di un'assurda guerra fratricida. Eroi cui venne negato anche l'ultimo tributo della sepoltura ma che per questo rimangono presenze in qualche modo più vive. Da Sofocle a Sartre il teatro si è sempre confrontato con questo status di confine, sfruttando la sua speciale capacità di evocare i "richiami" di queste voci, e attraverso di esse richiamare il fondamento di una comunità.
La tenace volontà della famiglia di conservare e tramandare la memoria del partigiano Gavino Cherchi rende più vicino e reale il ricordo di una guerra che la maggior parte delle generazioni viventi non ha visto con i suoi occhi, e che è ormai quasi difficile per i giovani da accettare come realmente accaduta.
Ma queste storie sono alla base della nostra democrazia, ed è impossibile dare valore oggi al sistema su ci si basa la nostra convivenza senza considerare il sacrificio estremo di tante persone che avevano condiviso le scelte e i sogni del partigiano Cherchi.
La storia di Gavino Cherchi è poi anche un ponte tra passato e presente, accomuna la recente storia italiana a quella argentina, cilena, a quella della Ex-Jugoslavia, del Medio Oriente, e a quella degli innumerevoli migranti dispersi in mare. Intendere questa storia comune è anche il presupposto per una vigile e responsabile costruzione del nostro futuro.
Lo spettacolo avrà una replica venerdì 8 Maggio 2015 a Sassari, presso l'auditorium di Via Monte Grappa, alle ore 11.30 per gli studenti delle scuole e alle 21.00 per il pubblico cittadino, e sarà poi presentato nella città di Parma, seconda patria di Gavino Cherchi, il 12 Maggio presso il Teatro delle Briciole, fra i più belli della città.
A Gavino Cherchi la città di Parma ha dedicato anche una via, e la biblioteca del liceo classico Romagnosi, in cui insegnò lettere classiche negli ultimi anni della sua vita, oggi porta il suo nome.
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