Fiaccolata a Olbia per non dimenticare
"Noi non dimentichiamo. Soli, ma uniti"

di Davide Mosca

OLBIA. Un folla di persone ha percorso quelle che dal 18 novembre scorso, per gli olbiesi, sono le "vie del fango".  Un silenzio religioso, la luce delle fiaccole e loro, i cittadini, che hanno attraversato la parte della città di Olbia maggiormente colpita dal ciclone Cleopatra. "Quando i canali che tagliano in due il centro abitato, sono esondati -ha dichiarato una delle ragazze che partecipa al corteo- queste strade sono diventate dei fiumi in piena che hanno trascinato via tutto, i ricordi, le auto e anche vite umane. Oggi come allora gli olbiesi sono tutti insieme". Un anno, tutte queste persone, si trovavano fa fianco a fianco a pulire e togliere dalle case i detriti e l'acqua. Oggi, ancora una volta vicini a ripercorre con le candele, le vie del fango.  "Noi non dimentichiamo. Soli, ma uniti": con questa frase scritta su un lenzuolo bianco e trasportato dai ragazzi si è voluto sintetizzare ciò che è successo in questo anno, la grande forza dei sardi, la consapevolezza di potercela fare da soli se uniti. Rimane il dato degli aiuti mancati e ancora oggi promessi, ma ancora mai arrivati. olbia sembra aver riconquistato la sua normalità, ma la paura rimane. Il corteo si è fermato in via Belgio, dove una mamma e la figlioletta hanno perso la vita in quel canale. Tante fiaccole lungo quel corso d'acqua minuscolo, ma capace di uccidere e 19 lanterne, come le 19 vittime dell'alluvione in Sardegna si sono sollevate in cielo.


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