OLBIA. "Il governo ha ribadito l'intenzione di continuare a stare al fianco della vertenza per utilizzare tutti gli strumenti possibili e limitare l'impatto di una situazione molto difficile e pesante per i lavoratori". Con queste parole il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, nel corso del question time, ha riferito in parlamento in merito alla questione Meridiana, in risposta a un'interrogazione illustrata dal deputato sardo di Sel Michele Piras. E i lavoratori nel frattempo hanno lanciato un appello alla magistratura per fare in fretta sull'inchiesta che potrebbe chiarire il rapporto tra Meridiana e Air Italy durante la fase della cassaintegrazione. Nello specifico i dipendenti, in una nota stampa, hanno fatto riferimento all'acquisto della compagnia, a loro dire sgangherata, "low cost" per 80 milioni di euro e licenziare tutti nonostante il buon andamento di Meridiana.
La richiesta è partita questa mattina da Olbia e Cagliari, dove erano previste due diverse assemblee. Per quanto riguarda Olbia, la riunione, organizzata dal sindacato Usb, si è tenuta sotto la torre faro dove da 14 giorni, il pilota e l'assistente di volo Meridiana stanno protestano a trentacinque metri di altezza. Sandro Spanu del sindacato piloti ha dichiarato: "Non vediamo la necessità di separare i tavoli per le varie categorie. Sappiamo ad oggi che rimarranno su Olbia solo 2 aerei. Stiamo valuntando la possibilità di impugnare la mobilità tramite la procedura d'urgenza, in attesa che la Procura di Tempio ci faccia sapere". Da settembre non è cambiato nulla, l'azienda non ha modificato il suo intento". I dipendenti discutono poi di valutare l'ipotesi di invalidare la procedura di mobilità istituendo una class action di tutti i lavoratori. Pochi i presenti a questa assemblea, gli esuberi si stanno spaccando? Gli assenti sono stati accusati di aver in qualche modo avvallato la proposta dell'azienda.
Dalla torre il comandante Mascia ha proposto di organizzare nello spiazzo una sorta di festa per smuovere la città di Olbia, per tenere alta l'attenzione su questa vertenza. "Andremo ad incatenarci dovunque, a Cagliari, a Milano, a Firenze, a Bologna, devono capire che non molliamo, non ci muoviamo, noi staremo qui!".
Nel frattempo per Venerdì 7 novembre è stata convocata un'assemblea generale.