Via libera ai licenziamenti Meridiana
La compagnia non arriva a lunedì

di Davide Mosca

OLBIA. Meridiana non arriva a lunedì. L'Aga Kahn ordina ai manager di procedere ai licenziamenti e loro eseguono. Così la notizia del riavvio delle procedure di mobilità per 1634 persone è piovuta come una doccia gelata. A comunicarlo è stata la stessa azienda, in barba a quanto accordato venerdì al ministero del lavoro a Roma. Nel comunicato si legge che la decisione è motivata dal "rifiuto opposto dalla maggior parte delle organizzazioni sindacali" alle proposte del governo. Insomma il rinvio a lunedì non è proprio piaciuto al "principe" e al fondo di investimenti Akfed che hanno chiesto il taglio delle teste subito. Grande sconcerto da parte del ministro del lavoro, Giuliano Poletti, che ha definito la scelta "un grave errore. "L'atteggiamento di Meridiana -hanno commentato dal Ministero- è incomprensibile in considerazione della decisione del Ministro, accolta da tutti, di interrompere la riunione in corso e riprenderla lunedì, con l'obiettivo di chiarire alcuni aspetti relativi all'applicabilità degli ammortizzatori sociali alla specifica situazione aziendale. La scelta dell'azienda - prosegue la nota - di comunicare fuori dal tavolo del confronto la decisione di considerare conclusa la fase di tregua aperta a seguito della richiesta del Governo è un errore grave e un atto che rischia di compromettere i significativi passi in avanti compiuti nel corso del confronto e che tutti le parti avevano apprezzato. Il Ministro ha poi invitato l'azienda a non compiere alcun atto ulteriore prima della ripresa del confronto prevista per la prossima settimana". Shock anche dal mondo politico, in particolare il deputato del partito democratico Gian Piero Scanu ha manifestato il suo profondo dissenso: "E' sconcertante quanto deciso dalla compagnia, ma ancora più incredibile la motivazione. Meridiana si assume così la responsabilità di un comportamento di totale mancanza di rispetto dei lavoratori e di una grave rottura delle trattative proprio mentre tutti i soggetti coinvolti, compresi governo e Regioni, stanno facendo il possibile per trovare una soluzione". E nel frattempo le note stampa dell'azienda sembrano viaggiare già oltre e come se la vicenda fosse archiviata annunciando comunque di voler proseguire il tavolo di confronto al ministero del lavoro. "L'azienda sottolinea il valore positivo della fase di approfondimento appena conclusa, nella quale grazie al coinvolgimento sia del Governo che delle Istituzioni regionali è stato possibile riaprire il dialogo tra le parti, definire lo schema di generosi ammortizzatori sociali con copertura degli stipendi fino all'80% per altri 5 anni in aggiunta ai 4 anni di CIGS trascorsi, e individuare un percorso per la possibile riduzione degli esuberi fino a 268 unità". Ci sono addirittura i ringraziamenti al ministero e alle istituzioni per il confronto. Insomma la partita per Meridiana è chiusa. Resta da capire cosa farà ora il Governo. Di sicuro lo strappo appena messo in campo porterà ulteriori sviluppi sulla vicenda. E si attendono anche i risultati dell'inchiesta che sta portando avanti il procuratore capo di Tempio, Domenico Fiordalisi, che è convinto dell'ipotesi di truffa ai danni dello Stato da parte di Meridiana. Sui presunti reati stanno indagando gli uomini della Guardia di Finanza e sotto la lente di ingrandimento ci sarebbe anche il comportamento di alcuni manager dell'azienda.


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