OLBIA. "Dopo anni di duri attacchi e di sterili accuse, la sentenza del Consiglio di Stato stabilisce che la Asl di Olbia aveva operato correttamente. Ci dispiace per i lavoratori che speravano nello scorrimento delle graduatorie vecchie, ma è nostro compito amministrare l'Azienda in maniera corretta e nel pieno rispetto delle regole", ha dichiarato Giovanni Antonio Fadda, direttore generale della Asl di Olbia.
"Alcune sigle sindacali sin dal 2011, anno in cui era stata bandita la mobilità pre-concorsuale, hanno mosso pesanti accuse contro la nostra gestione; ora, però, la sentenza del Consiglio di Stato ha accolto l'appello presentato dalla Asl di Olbia, rigettando il ricorso in primo grado", spiega Fadda.
"In questi anni, in attesa della riforma sanitaria e dell'approvazione dell'Atto aziendale, abbiamo cercato di garantire comunque elevati livelli di offerta sanitaria pubblica, cercando di rispondere, a volte affrontando grosse difficoltà legate alla carenza di specialità e di personale, alle esigenze della popolazione e del territorio", spiega il manager Fadda. "Questo ha portato alla rideterminazione, nel 2011, di una nuova dotazione organica che andava ad integrare quella approvata nel 1997. Un atto urgente, che intendeva dare una risposta immediata al fabbisogno reale dell'Azienda, che, negli anni, pur di garantire l'erogazione dei servizi sanitari, aveva creato elevati livelli di precariato, che poteva esser sconfitto solo attraverso le procedure concorsuali. Dopo il ricorso al Tar, però, il percorso per gli assistenti amministrativi si è bloccato".
Il Tar, nel gennaio 2013, aveva accolto il ricorso presentato da un gruppo di candidate al concorso per 30 Assistenti amministrativi, prima sospendendolo, poi annullandolo (giugno 2013). "Il Tar in quell'occasione aveva stabilito che la Asl di Olbia prima di bandire un nuovo concorso, avrebbe dovuto utilizzare la graduatoria già esistente del concorso del 2009. Abbiamo però deciso di impugnare la sentenza davanti al Consiglio di Stato, che ora ci ha dato ragione", spiega il Dg Fadda. "Ora proseguiremo con gli atti conseguenti".