OLBIA. Mentre El Venizelos, traghetto noleggiato dalla Go in Sardinia, fa rientro in Grecia, in Italia l'emergenza non è finita e ancora migliaia di persone sono in attesa di capire come poter ritornare sulla penisola o come viceversa arrivare in Sardegna. Nel caos più totale, il consorzio Go in Sardinia, scrive un lungo post su facebook dove si spiega che la società, contrariamente a quanto si dice, non è fallita e che tutti i passeggeri verranno risarciti. Il consorzio fa, poi riferimento al comportamento della Anek Lines che avrebbe disatteso gli accordi presi: "il traghetto noleggiato si è rivelato carente nelle prestazioni e negli standard pattuiti contrattualmente. Siamo costernati, rammaricati e solidali ai profondi disagi che hanno patito e stanno patendo tutti coloro che hanno dato fiducia e sostegno all'iniziativa di GoinSardinia, che trova radice nell'insopprimibile istinto di sopravvivenza degli operatori turistici della Sardegna che erano ormai destinati alla chiusura dei propri esercizi per l'elevato costo dei trasporti.
Sono state avviate le procedure per il rimborso da parte della nostra compagnia di assicurazione ed è stato avviato il contenzioso con la compagnia di navigazione Anek". Per i prossimi giorni il presidente Scano ha annunciato una conferenza stampa per spiegare nei dettagli cosa è successo e per fare il punto della situazione. Nel frattempo, piovono le prime critiche sulla gestione dell'emergenza su Autorità Portuale del Nord Sardegna e Governo. Secondo la Fasi, infatti, si sarebbe dovuta precettare la nave "El Venizelos" per il tempo necessario a consentire il trasporto di tutti i 20mila passeggeri che avevano acquistato i biglietti "GoinSardinia" nella tratta Olbia-Livorno.
"Ci auguriamo che, passato il momento della preoccupazione e della rabbia gli italiani e gli stranieri coinvolti ricordino soprattutto i nostri mari e i nostri monti, i nostri beni paesaggistici, l'immediata ospitalità solidale offerta gratuitamente nel momento più grave dalla Confcommercio e dagli operatori galluresi", ha auspicato la federazione dei circoli degli emigrati sardi nella penisola