Lotta contraffazione merce griffata
A Olbia l'attività di prevenzione

Sanzioni fino a 7mila euro per chi acquista
di Davide Mosca

OLBIA. Borse, scarpe, magliette e occhiali griffatissimi. Il difetto? Illegali perché contraffatti. Da anni sulle spiagge e sui marciapiedi di tutto il mondo, ma anche in Gallura si vendono e dunque comprano prodotti che vengono falsificati e che danneggiano i brand più famosi del pianeta. Per far fronte a questo fenomeno, il comando di polizia locale di Olbia, da tempo, ha attivato un nucleo speciale anti contraffazione che si occupa di scovare e fermare la vendita di questo tipo di prodotti. Non solo repressione, ma anche e soprattutto prevenzione. 


Questa mattina, infatti, in piazza Regina Margherita, è stato predisposto un banchetto con alcuni dei prodotti sequestrati dalla polizia locale  per sensibilizzare la popolazione al problema e far capire quanto è "sbagliato" acquistare questo genere di prodotti. "La qualità è espressione, il falso non ha stile" è lo slogan lanciato questa mattina. "Abbiamo registrato una recrudescenza con circa cinquanta attività in un mese e tremila prodotti sequestrati - ha commentato il comandante della polizia locale Gianni Serra- e da quest'anno il nucleo per la prevenzione dei reati si avvarrà anche di personale in borghese". il comandante ha, poi, ricordato che esistono sanzioni anche per chi acquista. E' infatti prevista una sanzione che può raggiungere i settemila euro. "Non è facile combattere il fenomeno - ha poi concluso Serra- perché queste sono delle vere e proprie organizzazioni che operano nelle spiagge, con il palo che diffonde l'allarme in presenza della polizia. Nulla è lasciato al caso, neppure le scelte di vero e proprio marketing a seconda delle spiagge. Si pensi che in Costa Smeralda si vende merce di un livello di contraffazione più elevata con costi più alti". L'allarme è stato lanciato anche dalle associazioni di categoria che hanno messo in evidenza come questi traffici stiano minando in maniera pericolosa le attività locali. 


Per Italo Fara, presidente della Confcommercio, i primi ad essere danneggiati sono proprio i commercianti e olbiesi: "Per l'operatore è molto pericoloso questo fenomeno, perché si aggiunge ai tributi statali e a tutti gli oneri che comporta un'attività in regola. il cittadino deve essere posto nella condizione di comprendere bene cosa fa quando acquista della merce contraffatta". E la contraffazione -ha poi concluso Fara- arriva fino a quella alimentare che è ancora più dannosa e pericolosa, perché priva di controlli. Durante la manifestazione erano presenti anche alcuni rappresentanti dell'associazione ottici e negozi del centro che hanno spiegato come fare a distinguere dei prodotti, come gli occhiali ad esempio, da quelli taroccati.


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