OLBIA. Gli inquirenti coordinati dal sostituto procuratore Angelo Beccu proseguono nelle indagini sul triplice omicidio di Tempio, dei coniugi Azzena e del figlio Pietro. Al vaglio degli investigatori ci sarebbero le posizioni di otto persone che avrebbero avuto rapporti con gli Azzena. Al momento non risultano nuove persone iscritte nel registro degli indagati, ma i carabinieri stanno tentando di decifrare i documenti ritrovati all'interno del negozio di Giulia Zanzani. Le persone interrogate in caserma a Tempio farebbero parte della lista di nominativi inseriti all'interno del registro custodito nel negozio.
Ancora non è chiaro il movente che avrebbe spinto l'amico di famiglia, Angelo Frigeri, ora rinchiuso nel carcere di Bancali a Sassari, a commettere quegli atroci delitti. Nel frattempo il giudice per le indagini preliminari ha disposto le perizie su cinque cellulari con particolari attenzione agli sms inviati e ricevuti, mentre gli uomini del Ris continuano il lavoro di rilievi sull'auto e gli utensili utilizzati da Frigeri. Quest'ultimo, dopo le varie ammissioni e confessioni, con dichiarazioni e ricostruzioni molto diverse fra loro si è chiuso in un silenzio assoluto, anche se qualche giorno fa ha inviato una lettera al quotidiano "La Nuova Sardegna" per dichiarare la propria estraneità agli omicidi. Per quanto riguarda l'incidente probatorio richiesto dal legale di Frigeri, Giovanni Colli, ancora non è stata stabilita la data, anche se come detto procedono le perizie su telefoni e computer.