Inchiesta alluvione in Gallura
Procuratore Fiordalisi secreta gli atti

di Antonella Brianda


OLBIA. Tredici vittime, tra cui due bambini, danni per centinaia di migliaia di euro e cittadini le cui abitazioni sono ancora inagibili. Il tragico bilancio del passaggio del ciclone Cleopatra lo scorso novembre sulla Gallura è cosa ormai nota a tutti. Ancora però non è stato accertato se e come questi danni avrebbero potuto essere evitati, ed è anche su questo interrogativo che la procura della Repubblica di Tempio Pausania sta cercando di fare chiarezza. A poche ore dall'alluvione del 18 novembre gli inquirenti hanno aperto non uno, ma ben tre filoni d'inchiesta, riguardo il crollo del tratto della strada provinciale 38, in cui persero la vita tre persone e sulla vicenda di Arzachena e della famiglia brasiliana di quattro persone che morirono annegate all'interno di uno scantina trasformato in abitazione. Inoltre, si indaga anche sulle modalità di diffusione dell'allerta meteo. In questi giorni il procuratore capo, Domenico Fiordalisi sta procedendo all'acquisizione delle registrazioni dei telegiornali, dei giornali radio e delle comunicazioni diffuse dai siti locali di informazione online. Per il momento, stando a quanto riferiscono fonti investigative, Fiordalisi ha disposto la secretazione delle perizie tecniche e dei nomi degli iscritti nel registro degli indagati. 

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