OLBIA. L'odore è nauseabondo, l'aria a seconda della direzione del vento è quasi irrespirabile. Gli abitanti le cui case si trovano a pochi metri dal rio San Nicola a Olbia non ce la fanno più a sopportare una situazione che va avanti ormai da tre mesi, da quando l'alluvione del novembre scorso ha distrutto il ponte di via Spensatellu e rotto il tubo della condotta centrale delle fogne che passa sopra il canale. Da allora la condotta non viene utilizzata, ma gli scarichi delle abitazioni vanno a finire dritti dritti nel rio San Nicola, rendendo putrida l'acqua e irascibili i cittadini che non posso più neanche aprire le finestre. E così si sono decisi e hanno chiamato loro gli agenti della polizia locale, perché, urla un signore la cui casa si affaccia sul corso d'acqua, "qualcuno deve fare qualcosa, non possono passare i mesi senza che nessuno muova un dito". "Quella del rio San Nicola è una vera e propria emergenza ambientale". Ne è convinto anche il comandante della polizia locale che stamane ha deciso con i suoi uomini di recarsi nel punto in cui le condotte scaricano i liquami, per effettuare le analisi delle acque e accertare la presenza di agenti inquinanti. I campioni raccolti questa mattina verranno analizzati e poi si procederà con le eventuali denunce. Ad oggi l'area non è stata posta sotto sequestro e non figura nessun nome all'interno del registro degli indagati.